Enrico Crippa sta alla famiglia Ceretto come le Langhe ai vini di questa cantina, a due passi da Alba, località nota per il tartufo bianco ma ancor di più per il re Nebbiolo. Il concetto piemontese della cantina Ceretto è racchiuso in dieci monosillabi dialettali «bun pi bun fa bun, mei pi mei fa mei» ossia il buono più il buono dà il buono, ma il meglio più il meglio dà il meglio: ecco la sintesi di questa filosofia.
Un motto messo in pratica da Bruno Ceretto, uomo illuminante, e dal fratello Marcello, vignaiolo d’ altri tempi e creatore di grandi vini. Una vocazione di voler acquistare i migliori terreni in Langa per un lavoro in vigna da veri barolisti, uno studio attendo dei filari per ottenere dei vini rossi da uve Nebbiolo che, per fortuna, cresce solo in questa terra, diventando l'espressione sublime del più autentico dei "terroir".

FOTO DI FAMIGLIA - da sinistra a destra: Federico, Lisa, Alessandro e Roberta Ceretto
I
Barolo Brothers, così furono chiamati i fratelli
Ceretto dalle più autorevoli riviste di settore internazionali, affermavano e confermano tuttora di «non cercare l’impossibile ma seguire dei sogni realizzabili». Ecco l’evoluzione che passa anche attraverso i giovani figli di
Bruno e
Marcello:
Roberta e
Federico figli di
Bruno,
Lisa e
Alessandro, eredi di
Marcello. Ognuno con un ruolo ben preciso:
Federico promotore dei vini in giro per il mondo,
Alessandro alla sperimentazione dell'agricoltura biodinamica e alla produzione enologica,
Lisa all’ amministrazoine mentre a
Roberta è affidato il compito delle pubbliche relazioni, con una fitta tessitura di rapporti internazionali, anche nel campo delle arti figurative, creando così sinergie culturali importanti.
Grande armonia familiare proprio come quella tra i loro vini e i piatti creati da
Enrico Crippa per il
temporary restaurant da
Harrods. I vini in degustazione per tutto il mese di gennaio a
Stelle di Stelle saranno: il
Barbaresco Docg 2011 Ceretto con gli
Agnolotti del Plin ai tre arrosti. Un vino di grande struttura, elegante e perfetto con questo primo piatto.

La famiglia Ceretto nel 2002 ha acquistato una piccolissima porzione della vigna di Cannubi: meno di 3.000 mq sul "bricco" della prestigiosa collina di Barolo
Mentre il
Barolo Brunate docg 2008 sarà abbinato con il
Brasato di fassona al Barolo con polenta macinata a pietra. Si tratta di un'altra interessante interpretazione del Nebbiolo, con una declinazione di esaltazione perfetta del territorio, i cui vigneti poggiano su una terra più sabbiosa rispetto alle altre, celando la possibilità di una degustazione per un millesimo giovane.
Per finire con il dessert: il
Moscato d’Asti Docg 2014 dei
Vignaioli di Santo Stefano Belbo si incontra con la
Torta di nocciole di Alba "Relanghe" con zabaione freddo al moscato, un binomio quasi didattico pensando al vino dolce per eccellenza e alla nocciola, profumi e sapori della memoria, con sfumature pavesiane che si ritrovano in un’etichetta poetica. Abbinamenti, sapori e profumi da non perdere.