Che luminosa domenica pre-natalizia a Villa Paradiso di Besate, residenza brianzola a una trentina di chilometri da Milano, concessa in comodato d’uso gratuito proprio da Palazzo Marino a Comunità Nuova. È la onlus che da 39 anni fa praticamente un tutt’uno col suo fondatore, don Gino Rigoldi, cappellano dell’istituto minorile Cesare Beccaria, un signore con collare bianco e modi laici, che da tempo si batte “nel campo del disagio e della promozione delle risorse dei più giovani”. Cerca cioè di riaccendere la luce delle nuove opportunità per chi se l’è viste negate a lungo in carcere. Giovani tossicodipendenti, migranti, individui che cercano faticosamente di cancellare i segni di un passato breve e già turbolento.

I ragazzi della brigata D'O all'impiatto
Ogni anno, da quattro anni,
don Gino riesce a coinvolgere
Davide Oldani “and friends” in un appuntamento benefico dai calorosi contorni pre-natalizi: il cuoco del
D’O arriva la mattina presto con la sua truppa di Cornaredo (più amici e clienti che sanno sudare senza ricompensa) a imbastire un pranzo di 4 portate per oltre 100 persone. Sui tavoli, a ogni coperto corrisponde un'anonima busta bianca che ognuno può riempire con un’offerta a piacere, senza che nessuno stia lì a puntare il fucile o pretendere offerte minime. Anche zero, in teoria (ma nella pratica si spera tutti sempre di no).
La beneficenza è quella cosa di cui spesso non è saggio sbandierare i nomi. C’è sempre in agguato il paradosso dell’altruista che fa del bene per far dire di se stesso “visto come sono generoso?”. Ma ci prendiamo tutta la responsabilità. Anche perché nessuno dei convenuti al pranzo lo potevi tacciare di esibizionismo: si riconoscevano il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, la grande tessitrice dell’evento Milly Moratti, gli assi della scrittura comica Gino e Michele e tanti altri appassionati, soprattutto del buon cibo che gli Oldani boys hanno messo in tavola anche a questo giro. In sala, spiccava la postazione della burrata autoprodotta del D’O, ieri era l’entrée del pasto assieme a spinaci crudi, pinoli, salsa al curry e frutta speziata. Seguivano Nocchette (gnocchetti) al cacao, cacio e pepe, una Fricassea di galletto alla Marengo (con gamberetto). Chiusura con Barbajada di cioccolato e panettone al profumo di rosmarino, dolce come le dichiarazioni a chiusura pranzo.

Burrata, spinaci crudi, pinoli, salsa al curry e frutta speziata, l'antipasto di Villa Paradiso
“Mangiare, così come abitare assieme”, ha spiegato
Moratti, “è un valore cui occorre tornare perché oggi siamo fin troppo frazionati. E' importante: pensate al modo di dire di quelli che, per intendere che uno gli sta sulle scatole, dicono 'non ci mangerei mai assieme'". Ieri si era tutti amici, e non per facciata. “Con
don Gino”, ha rivelato invece
Carlin, “stiamo costruendo percorsi di lavoro con la nostra piccola università di Pollenzo: apriremo con
Comunità Nuova un corso di alto apprendistato per panettieri, salumai, affinatori di formaggio, micro birrai.
Gino, sappi che un pezzo della mia scuola è a tua disposizione”. Dietro le quinte di Besnate, si possono già assaggiare notevoli biscotti al burro.
“Se il momento è quello che è”, ha ringraziato il padrone di casa, “è anche vero che occorre pazienza perché le difficoltà esistono sempre per essere superate: a mettersi in movimento, prima o poi si cammina”. Intanto arriva la cifra raccolta dal centinaio di coperti circa del pranzo: 10.500 euro, 800 euro in più rispetto all’anno prima. Dopo il caffè, tutti ridiscendono i tornanti innevati di Villa Paradiso col pensiero che, per tanti, il prossimo anno sarà meglio di quello che sta per finire. E poi c'è da festeggiare il quarantennale di Comunità Nuova. I ragazzi di don Gino sono già al lavoro.