11-06-2023
Il piatto di Funghi nobili Edelpilzzucht Kroll (in raviolo, marinati e in brodo) di Andreas Krolik, chef del ristorante Lafleur di Francoforte, 2 stelle Michelin (le foto sono di RedondoBueno)
«Io di Francoforte ho visto sempre e solo l’aeroporto». «Non conosco la città, ci vado solo per le fiere». Quanti luoghi comuni segnano il nostro rapporto con Frankurt am Main, il centro più importante della regione Assia, in Germania, il centro finanziario del Continente (vi ha sede la Banca Centrale Europea e ogni giorno la Borsa cittadina muove transazioni per 6 miliardi di euro). E quanti stereotipi ruotano attorno alla sua cucina, che i superficiali vorrebbero pesante nelle sue espressioni più popolari e interamente colonizzata da schemi francesi in quelle fine dining. Certo, come no. È vero quanto è vero che la città sul Meno è grigia (e invece gli spazi verdi sono enormi: la città è cinta da 48 chilometri di foresta, la Stadtwald più grande di Germania) e che la gente è fredda e scontrosa (e invece per presentarsi ti baciano e abbracciano come neanche gli amici di lungo corso). La cucina è storicamente legata al maiale perché occorreva che i lavoratori che si facevano il mazzo nelle miniere e nei campi incamerassero calorie. È questa probabilmente la genesi del Frankfurter, il würstel più celebrato di Germania, cotto nel budello di pecora, leggermente affumicato e poi intinto nella grüne soße, l’onnipresente salsa verde che mette assieme panna acida ed erbe aromatiche in assortimento a piacere (prezzemolo, cerfoglio, acetosa…). E poi le suppe di conforto per l’inverno: di lenticchie, ceci, cavoli… Il popolarissimo apfelwein (una specie di sidro) e gli strati di crema al burro della ciambella Kranz…
Il patron Robert Mangold, direttore di Tiger & Palme, gruppo che include, tra gli altri, il ristorante Lafleur e Caféhaus Siesmayer
Andreas Krolik, tedesco della Sassonia-Anhalt, ex Germania Est
La sommelier Alexandra Himmel e il direttore di sala Boris Häbel
Il ristorante è all'interno del Palmengarten, il giardino botanico di Francoforte
Mathias Kroll, coltivatore di funghi dell'azienda Edelpilzzucht Kroll di Offenbach e suoi enoki
Altri funghi di Edelpilzzucht Kroll: Lion's Mane e Shiitake
Appetizer iniziali: tartelletta di erba cipollina con crescione, shot di bieta con spuma di wasabi, polenta con olive al forno, crema di tartufo e limequat. Sapori mai astratti, sempre pieni
Asparago verde dell'Assia con crema di salsa verde di Francoforte, ravanelli, pomodoro, insalata riccia e crostini di focaccia
Due tipi di carote piccanti in un brodo di kimchi di carota, crema di carota verde, scalogno, ceci di Bruchenbrücken, croccante di noci macadamia. Forse il più interessante perché dimostra quanto in là si può andare, in termini di consistenze e sapori, con una semplice carota
Astice norvegese alla griglia con mandorle, salsa tandoori al barbecue, asparagi verdi, crema di cavolfiori e chutney di peperoni. Un'eccezione nel nostro menu vegano
Funghi nobili dalle coltivazioni sotterranee di Edelpilzzucht Kroll in forma di raviolo, marinati e in brodo
Cuori di porro giovane al forno, sedano, piselli con jus di tartufo, croccante di nocciola-quinoa, olio alla menta
Fragole e rabarbaro con crumble di mandorle, gelato di pistacchio e acetosa. Un dolce non dolce profumato, appagante
Praline finali
L'eccezionale batteria dei vini in pairing: Chablis 2012, Séchet Grand Cru, Dauvissat, Borgogna Terlaner 2012, Grand Cuvée, Magnum Cantina Terlan, Alto Adige Puligny Montrachet 2015, Premier Cru, Clavoillon, Magnum Domaine Leflaive, Borgogna Château Lafleur 2001, Doppio Magnum Pomerol, Bordeaux Non inquadrato: Riesling 2011, Wiltinger Braune Kupp Spätlese Egon Müller, Mosella
I menu degustazione (sia l'onnivoro sia il vegano) costano 205 euro (5 portate), 215 (6) o 225 (7) euro
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.