Ok, finito il menu degustazione, tutti a letto a rigirarsi sotto le coperte. Ma la mattina vorrete mica accontentarvi di cappuccio e brioches? Due colazioni rimarranno impresse nel mio 2016: quella da Casadonna a Castel di Sangro in Abruzzo (l'abbiamo sintetizzata tempo fa) e quella più recente alla Parolina di Acquapendente (Viterbo).
Nella tana laziale di Iside De Cesare e Romano Gordini funziona tutto al contrario: la colazione te la portano di default in camera; se vuoi farla nella sala del ristorante al piano di sotto, occorre specificarlo. Sul vassoio (nella foto), arriva una cascata di delizie dolci e salate: culatello di Spigaroli e Podere Cadassa, formaggi da latte vaccino (il nostro era a crosta fiorita di Chiodetti), pecorini di Pienza, mini-ciambelle tradizionali e al cacao, muffin, plumcake, croissant a lievitazione naturale, pane fatto in casa da lievito madre con farina ai cereali o bianco, spremute d'arancio, yogurt, marmellate d'arancia, more, prugne o frutti rossi, frutta di stagione, burro salato... Oltre la finestra, vallate a perdita d'occhio.