09-10-2024
Fuori dalla Norma, una reinterpretazione radicale della pasta alla Norma, è uno dei cinque piatti raccontati da Karime Lopez sul palco di Gastronomika 2024, in corso a San Sebastian, in Spagna
Migrantes, migranti, «perché io e Taka siamo stranieri che lavorano in Italia da anni. Perché tanti, tantissimi italiani sono a loro volta andati a vivere all’estero, chi per un periodo e chi per sempre, ma per contro l’Italia, e anche la città di Firenze dove viviamo, è la summa di tante culture provenienti da varie parti del mondo, che si sono stratificate» giacché «la migrazione non è solo qualcosa che caratterizza le persone, ma pure le tecniche e le idee. Persino in cucina». Migrantes, dunque: il titolo della lezione che Karime Lopez, chef col marito Taka del Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze, ha tenuto ieri alla seconda giornata di Gastronomika - il più longevo congresso di cucina al mondo, l’edizione numero 26 si sta tenendo come sempre a San Sebastian – racconta insieme uno stato d’animo personale, una condizione esistenziale, un dato storico, un fenomeno che può essere drammatico ma è nel contempo essenziale per produrre confronto e poi evoluzione.
Appare, sul maxischermo alle spalle della chef, la frase che lei ha scelto per definire il senso dei suoi “migrantes”, del suo migrare. Traduciamo dallo spagnolo: “Chi migra lascia sempre qualcosa e lo porta con sé sotto forma di ricordo. Una perdita che fa guadagnare qualcosa. Una solitudine che conduce alla comunità. Dalle radici crescono nuovi alberi”.
Karime Lopez ieri sul palco di Gastronomika
È il confronto che Karime, messicana, e suo marito Takahiko Kondo, giapponese, vivono ogni giorno tra di loro ma soprattutto al cospetto di una cultura gastronomica, quella italiana, che amano tanto da viverla senza ricercare il ricordo nostalgico che caratterizza gli abitanti Doc della Penisola, «siamo quindi liberi di farla nostra e re-interpretarla alla nostra maniera, provando a creare semmai una nuova tradizione».
È l’evoluzione che nasce da tale confronto e che si respira infatti all’Osteria Gucci; e si percepisce nei piatti che Karime racconta alla platea di Gastronomika, a iniziare da quella Tostada - ideata nel 2018 proprio con l’inaugurazione dell’indirizzo di Piazza della Signoria 10 – che ben rappresenta il lavoro di creazione per sintesi. È, la tostada, un alimento messicano che qui non diventa italiano tout court, bensì anche italiano perché italiane sono le due tipologie di mais che vengono adoperate per realizzare l’impasto, italiano è il pesce dell’Adriatico che lo condisce, italiano è persino (ormai) l’avocado che lo guarnisce, siciliano per la precisione...
Tostada di mais viola con palamita dell’Adriatico, profumato e citrico
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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