28-06-2024
Le "ciliegie di Washington", ritrovate sigillate in bottiglie sotterrate nella cantina del primo presidente degli Stati Uniti, a Mount Vernon, Virginia del Nord. Foto tratte da George Washington's Mount Vernon
Ovvio: si sa ben poco di Doll, schiava di colore che visse presso la tenuta di George Washington a Mount Vernon, nella Virginia del Nord, sulle rive del fiume Potomac, circa 24 chilometri a Sud dell’attuale capitale, Washington D.C, così denominata proprio in omaggio a colui che fu tra i padri fondatori e il primo presidente degli Stati Uniti. Non poteva disporre neppure di un cognome, Doll, come molte altre persone schiavizzate nel periodo coloniale americano: di lei si è appreso che aveva 38 anni e 5 figli quando Martha Washington, moglie di George e prima First Lady, la portò nella tenuta e la incaricò di sovrintendere la cucina. Era il 1759, ossia sei anni prima dell’inizio della Rivoluzione Americana che condusse allo scoppio della guerra d’indipendenza, un decennio più tardi, e al successivo affrancamento degli attuali States dalla Corona britannica.
Doll – e la passione per le ciliegie del suo padrone Washington, come vedremo – sono tornate d’attualità in questi giorni, con il ritrovamento casuale di 29 bottiglie (altre 6 erano rotte) piene appunto di ciliegie e frutti di bosco e risalenti al XVIII secolo, quasi perfettamente conservate e rinvenute, sotterrate nell’argilla, in sei fosse di stoccaggio sparse sotto la cantina di Mount Vernon. Si stima che queste bottiglie siano state lì stipate prima del al 1775 perché fu allora che un ampliamento del palazzo portò alla copertura dell'area con un pavimento di mattoni; d’altra parte, la loro stessa forma è quella caratteristica degli stili degli anni Quaranta e Cinquanta del Settecento. È un ritrovamento sensazionale anche per conoscere meglio i metodi di conservazione alimentare e cosa si mangiasse nell’America dell’epoca, «per quanto ne sappiamo, si tratta di una scoperta senza precedenti e nulla di questa portata e significato è mai stato scavato in Nord America», ha dichiarato in una nota Doug Bradburn, presidente e amministratore delegato di Mount Vernon, oggi popolare destinazione turistica con un museo, esposizioni interattive e visite guidate.
George Washington
La tenuta di Mount Vernon
Alcune delle bottiglie trovate sotto il pavimento della cantina
E IN SPAGNA ECCO IL VINO CHE HA 2000 ANNI - È stato ritrovato, a Carmona, in Andalusia, ancora liquido dopo più di 2.000 anni, il vino più antico del mondo. Era all'interno di un'urna funeraria, insieme a un anello d'oro e ai resti cremati di un antico romano sepolto nella necropoli della città. Lo studio dei reperti è pubblicato su Journal of Archaeological Science: Reports dai ricercatori dell'Università di Cordova. Per accertare cosa fosse quel liquido rossastro, i ricercatori hanno condotto una serie di analisi chimiche: i risultati dimostrano che è vino, probabilmente vino bianco che col passare del tempo ha poi assunto una colorazione rossastra. Contiene sette particolari polifenoli che sono presenti anche in vini moderni dell'Andalusia. Risale al primo secolo dopo Cristo, dunque è a tutti gli effetti il vino più antico al mondo: conquista così il primato detenuto finora dalla bottiglia di vino di Spira, in Germania, scoperta nel 1867 e risalente al quarto secolo dopo Cristo. Foto dell'Università di Cordova
Di sicuro, l’intera sua famiglia era golosa di ciliegie: si veda la lettera di Martha alla nipote, ma anche il fatto – accertato storicamente – che i Washington spesso gustassero una tipica bevanda a base di brandy, chiamata Cherry Bounce, ricavata da succo di ciliegia infuso con spezie per due settimane. D’altra parte, il consumo di ciliegie essiccate (ai tempi era diffusa una varietà piuttosto acida, il che potrebbe averne favorito la conservazione) era molto popolare in quella zona rurale degli attuali Stati Uniti, come testimoniano alcuni documenti: facile che anche i Washington ne fossero insomma ghiotti. In generale, le ciliegie essiccate erano utilizzate come snack dolce, ossia consumate direttamente come spuntino; oppure per la preparazione di torte, biscotti, pudding e altri dolci; o anche come ingrediente per piatti salati, ad esempio stufati di carne; o infine, reidratate (magari con alcol), per un utilizzo come se fossero fresche.
Il lavoro di archeologi e analisti a Mount Vernon
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
L'entrata del LuLa Cafè, presso il Logan Square Auditorium, 2537 N Kedzie Boulevard a Chicago. Le foto sono di Kyle Kissel
Vista dello skyline di New York City con il One World Trade Center
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