La prima cosa che si nota girando per le strade di Copenaghen è che tutti vanno in bicicletta. Un’abitudine a stretta competizione con Amsterdam, altra città tra le più bikefriendly al mondo. E se anche non avete una due ruote al seguito, potete sempre affittare delle numerose pensiline automatiche in ogni angolo della città. Basta infilare qualche euro nella macchina sblocca-lucchetto.
Fatto questo, vi siete meritati un buon caffè di inizio giornata, fatto artigianalmente al Coffee Collective (Jægersborggade 10, +45.60151525), un baretto minimal e multi-premiato, retto da professionisti della tostatura. Sulla stessa strada, dall’atmosfera un po’ bohemien, si trova un buon indirizzo per uno spuntino: Manfred’s (Jægersborggade 40, +45.3696 6593). Il ristorante è casual ma offre delizie davvero al top (il proprietario è lo stesso del Relae, proprio di fronte), come la Zuppa di finocchio e mandorle o la Tartara di dentice con aneto e cetriolo marinato. Tutti prodotti coltivati secondo madre natura e accompagnati da una selezione di vini esclusivamente biodinamici.

I tavoli fuori dallo Schönnemann
A pochi passi dal Manfred’s potrete trovare numerose altre buone gastronomie e una piccola mescita che serve vini naturali, chiamata simpaticamente
Terroiristen (in Jægersborggade 52, +45.36906040). Ora potete puntare il manubrio verso il centro città e prepararvi alla scorpacciata di
smørrebrød, i sandwich di pane di segale.
Schönnemann (Hauser Plad 16, +45.33120785) è il posto più classico, con la sua atmosfera tutta speciale: ci troverete non solo tutti i classici à la carte, ma anche una parata festosa di volti paonazzi, quelli dei danesi che pasteggiano a birra o acquavite già da mezzogiorno, secondo un celebrato costume locale.
Oppure, chi volesse provare una location più trendy potrebbe optare su
Aamanns (Øster Farimagsgade 10, +45.35553344) che, sulle orme del
Noma, propone gli
smørrebrød con un taglio più green, salutista e leggero. Di fatto, anche questo è un piccolo bistrot, con tante persone che si comprano il sandwich da portare al parco vicino per mangiarlo stile picnic. Se volete fare i danesi per qualche minuto, magari comprate una porzione da passeggio e fate la stessa cosa.
A Copenaghen non ci sono mercati all’aperto, dunque per il pomeriggio il consiglio è quello di andare per gastronomie che offrono prodotti bio, non necessariamente solo dalla Scandinavia. Provate le incredibili ostriche minerali di Limfjorden e l’originale sale di Laesø, ingredienti che si incontrano nei piatti del Noma già da parecchi anni. Doveste essere nel mood di un buon bicchiere di vino, sappiate che la città vanta alcuni tra i wineshop più raffinati del Nord Europa. E che i migliori vini naturali si possono trovare da
Skål (Forbindelsesvej 7b, +45.32112570). Dagli hippie-wines dalle migliori origini, fino agli champagne dei produttori della nuova generazione, qui ne trovate un po’ per tutti i gusti.
Anche
Ved Stranden 10 (via omonima, +45.35424040) è un buon winebar con una meticolosa selezione di vini dei climi freddi: su tutti i riesling dell’Austria, ma non solo. E poi l’atmosfera all’interno è suggestiva e la vista fuori bellissima. Se avete voglia di qualche stuzzichino c’è
Herman (Bernstorffsgade 5, +45.88700020), locale stellato con tanto di banco di strada per hot dog da urlo. Al posto della ketchup di sapore
yankee, qui si consiglia un bagno di salsa
remoulade o un sodalizio con gli anelli di scalogno fritti. Una cena all’Herman è invece una esperienza memorabile per chi volesse provare i classici della tradizione danese, rivisitati in chiave moderna.
Se qui è pieno, come spesso accade, provate il vicino (e sottostimato)
Alberto K, in cima al Sas Hotel disegnato da
Arne Jacobsen (Hammerichsgade 1, +45.33426161). Non ha stelle Michelin, ma almeno una la merita tutta. Come se non bastasse, la vista sulla città è pazzesca. Il cibo è leggero, delicato, e… nordico! Non da deliquio, ma molto appagante. Un altro posto che meriterebbe più riconoscimenti è quello che risponde al nome bizzarro di
1th (Herluf Trolles gade 9, +45.33935770). Posizionato all’interno di un appartamento privato, con tanto di campanello e un’insegna inesistente, è aperto ormai da una decina di anni, ma solo recentemente con il cambio di chef si sta trasformando in una piccola mecca di buona gastronomia locale. L’allure da loft privato rende il tutto ancora più stuzzicante. Non perdetelo.

Ghiaccio di latte frantumato con burro al latte, puré su scorzonera scottata e yogurt, piatto in carta al ristorante Aoc
Tra i vari ristoranti blasonati il consiglio è provare
Aoc (Droningens Tværgade 2, +45.33111145) creativo, edificante ma mai pretenzioso, serve belle idee nel piatto e garantisce un ottimo standard nel servizio. Meravigliosa la selezione dei vini. Ma la scena gastronomica di Copenaghen non sta tutta nei lustrini del
fine dining. Sono davvero tanti gli indirizzi in cui è possibile sbafare del buon cibo in maniche di camicia arrotolate. Nell’area sempre più cool di Kødbyn (che letteralmente significa “distretto della carne”), se ne provano delle belle.
A pochi isolati dalla stazione ferroviaria centrale, c’è un aerea adibita a magazzini di stoccaggio per macellai e pescatori che si sta trasformando sempre più in rendez-vous per nottambuli e frequentatori di bar. Cominciate la vostra perlustrazione al
Fiskebaren (Flæsketorvet 100, +45.32155656), un locale con cibo di buon livello e tanta vita al bancone del bar. Il proprietario era manager al
Noma, per questo ora i suoi piatti si vantano di essere semplici ma d’alta qualità, creativi ma non estremi.
Girato l’angolo, i carnivori vedranno soddisfatte le loro voglie al Paté Paté. La cucina è di tipo europeo, presentata in stile bric-à-brac. Non perdetevi il
Lombatello grigliato con salsa verde, e tenetevi un po’ di spazio per gli ottimi dessert. Il posto è easy e divertente, ottimo per chi ama buon cibo e party. Per chi vuole terminare la serata con un buon drink,
Ruby (Nybrogade 10, +45.3931203, rby.dk) e
1105 (Kristen Bernikows 4, +45 33 931105) sono gli indirizzi per ordinare un cocktail come dio comanda.