Ancora poche ore e conosceremo il diciannovesimo vincitore della World’s 50Best Restaurants. Succederà 2 anni e 3 mesi dopo l’ultima edizione, quando Singapore incoronò il Mirazur di Mauro Colagreco, che all’epoca fece doppietta con la terza stella Michelin, ricevuta poco prima. Curiosamente, la stessa sorte potrebbe capitare nel tardo pomeriggio di oggi al Noma di Rene Redzepi, incoronato (tardivamente) dai francesi poco più di due settimane fa e in testa agli exit poll della prima Fifty Best post-pandemia.
Ad Anversa, nella Fiandre, non trapela nulla di ufficiale, ma la sensazione è che l’insegna di Copenhagen, già detentrice del titolo per 4 volte non consecutive e seconda nel 2019, potrebbe finire una volta per tutte nell’empireo dei cosiddetti “Best of the Best”, i ristoranti vincitori delle ultime edizioni (c’è l’Osteria Francescana di Massimo Bottura), fuori competizione come da nuovo regolamento. Difficile pensare che Asador Extebarri (3° nel 2019), Geranium (5°) o Central (6°) possano scalzare dal gradino più alto Rene Redzepi. Ma tutto è possibile, teoricamente.
Com’è come non è, l’edizione 2021 (che poi è la 2020 con un anno di ritardo, esattamente come le Olimpiadi di Tokyo e gli Europei calcistici) ha già i suoi primi vincitori: Ikoyi di Londra è il ristorante one-to-watch; Dominique Crenn da San Francisco l’icona dell’anno, Pia Leon da Lima la miglior chef donna. E sappiamo che il numero di ristoranti italiani raddoppierà rispetto al 2019. Saranno 4: Piazza Duomo (29° nel 2019), Le Calandre (31°), Casadonna Reale (51°) e Lido 84 (78° e one-to-watch 2019). Una compagine destinata ancora ad aumentare il prossimo anno con Uliassi (52° nel 2021), St.Hubertus (54°) e Luca Fantin a Tokyo (73°) in ascesa nelle immediate retrovie.

Giancarlo e Riccardo Camanini di Lido 84, Gardone Riviera (Brescia), oggi al debutto nella World's 50Best

Heston Blumenthal, primo nella World's 50Best 2005, torna a parlare in pubblico, citando Eraclito

A preparare il pranzo della vigilia, l'italiano Paolo Griffa e la belga Manon Schenck
La vigilia della cerimonia nelle Fiandre è trascorsa tra sole e pioggerella, tanti abbracci ritrovati e zero mascherine: dal primo ottobre il Belgio ha abolito l’obbligo, e gli unici rimasti a indossarle al chiuso eravamo noi italiani. I vocaboli più pronunciati nella conferenza stampa di presentazione danno idea dello stato d’animo generale: “sostenibilità”, “inclusività”, “ripensare”. La pandemia ha accelerato l’urgenza di cambiamento e così, ecco il campione in carica
Mauro Colagreco dichiarare: «Il 2020 ha spento improvvisamente la luce. Ma ora che si sta riaccendendo, non possiamo più pensare di tornare quelli di prima».
La pandemia ha costretto tutti a
rethink to survive, spiegava un redivivo
Heston Blumenthal, “ripensare per sopravvivere”. Questo raccontava anche lo chef turco
Mehmet Gurs, da qualche mese anche produttore di raki sul Mar Egeo. E il peruviano
Virgilio Martinez, più in forma che mai: «Corro per 10 chilometri un giorno sì e un giorno no». Senatori della 50Best che facevano da chioccia ai ragazzi della
50Next, giovanissimi innovatori nel mondo del cibo, un lodevole programma di prospettiva dell’organizzazione londinese.
Dalle 16.30, la diretta streaming con la classifica 2021 dei 50 ristoranti.