Come per incanto eccomi qui a narrare di un altro luogo dall’altra parte del mondo. Poco più di un anno fa ero ad Antigua e raccontavo della mia esperienza invernale nei Caraibi; poi abbiamo festeggiato i riconoscimenti stellati del Due Camini al Borgo Egnazia; presto intraprenderò un percorso tutto nuovo; adesso però vi scrivo di un’altra grandissima esperienza di vita e lavoro che ho avuto negli ultimi mesi. Dove? A Taipei, che inizialmente non sapevo bene nemmeno dove fosse, poi ho capito essere la capitale di Taiwan, l’enorme isola di fronte alla Cina.
È un posto per alcuni versi fantastico, pieno di interesse e ricco di diversità rispetto al nostro modo di vivere - dire in meglio o in peggio non sarebbe corretto. Taipei ha una cultura peculiare, molto differente da quella europea, con tanti spunti da "rubare" e da portare possibilmente nella nostra bella Italia.
Vi racconto alcune cose che mi sono rimaste molto impresse, prima di focalizzare sulla scena food.
Per raggiungere quel Paese e potervi lavorare, come ho fatto io per alcuni mesi, occorre una procedura speciale che prevede visite specialistiche multiple in ospedale (oculistica, respiratoria, audiometrica, pressione, prelievo del sangue, radiografia toracica...), poi l'emissione di una sorta di codice fiscale con il quale far richiesta e ottenere il visto al ministero dell’Immigrazione e al Consolato... Ho fatto tutto questo, partendo in taxi dal luogo in cui alloggiavo, in nemmeno tre ore di tempo, e dopo 7 giorni l'intera documentazione era pronta e vidimata. Ogni confronto col nostro Paese è impietoso.
A Taipei il mezzo di spostamento preferito da molti è lo scooter. La sua circolazione è ben regolata: ai semafori, se si deve per esempio girare a sinistra, ci si sposta sulla destra dove si trova una piazzola speciale dedicata, disegnata sull’asfalto: quando scatta il verde si può passare. Ogni volta che si va a fare benzina c'è in regalo una bottiglietta d’acqua o un pacchetto di tovagliolini. Frequenti sono i controlli della polizia locale e quasi sempre con tanto di prova palloncino: se si risulta positivi, si finisce dritti in galera per una notte, oltre a dover pagare una multa salata.
Severità e controlli qui sono la norma. Ci sono telecamere fisse ovunque (il che è opinabile, me ne rendo conto), la criminalità è bassissima ed è normale lasciare incustodito il casco dello scooter - che tutti indossano - senza aver paura che possa sparire.
Fin qui, alcune note di colore. Ma l'aspetto gastronomico? Intanto, un aspetto che ha preso a detestare: qui si mangia con i bastoncini - il che è normale - ma si è abituati a succhiare rumorosamente per portarsi il cibo alla bocca, sia che si tratti di pasta lunga che - ahimè - di piatti brodosi.
Ho provato tante specialità locali. Alcune davvero buone, come l'omelette con le ostriche, il wurstel in pane di riso, la zuppa di maiale (rigorosamente bollente), il succo di zucchero di canna, il frullato di papaia con aromi, il tè nero taiwanese, ma anche un whisky del posto che ha vinto meritati premi. Nella mia lista nera sono invece entrati a pieni voti l’uovo nero fermentato (davvero nero e... sa di ammoniaca!), lo stinky tofu (letteralmente "tofu puzzolente". È un tofu fermentato venduto spesso come snack stile street food), la carne “fresca” dei mercati rionali, che viene lasciata all’aria aperta.
Taipei è ricchissima di ristoranti di cucina internazionale: trovo fantastico andare in giro e assaggiare le tante specialità multietniche che sono proposte un po' ovunque. In questi mesi ha fatto il pieno di brodi, riso e noodles; ho gustato spesso l'ottima cucina coreana con funghi, erbe, foglie e spezie. Si mangia anche deliziosa cucina italiana, grazie a chef come
Paolo Morresi a
Il Mercato, del quale vi ho già parlato (
Paolo Morresi: come fare ottima cucina italiana anche a Taipei). Qui, oltre al ristorante vero e proprio, è attiva anche una sorta di scuola di cucina dove tutti i prodotti che importiamo, rigorosamente italiani, vengono spiegati e fatti assaggiare ai vari ospiti che ci vengono a trovare. La cantina è fornitissima; col Coravin proponiamo assaggi delle varie bottiglie per far conoscere le nostre eccellenze; anche per questo motivo si assiste a una grande crescita del vino italiano e delle grappe, quando fino a poco tempo fa la Francia la faceva da padrona assoluta.

Paolo Morresi, Donato Marzolla, Enrico Derflingher
Ma oltre al suo
Il Mercato, quali esperienze gastronomiche val la pena non lasciarsi scappare? Sicuramente consiglio una visita ai famosi
night market locali;
tra i più famosi c’è quello nel quartiere di Shilin, dove poter degustare cibo locale, dal dolce al salato, con bevande di frutta e spremute di canna da zucchero, tutto fatto al momento. Vi si trovano numerosissime bancarelle, alcune delle quali sono addirittura segnalate dalla guida Michelin.
Perché questi night market sono così popolari a Taiwan? Il motivo è semplice. La popolazione qui non ama cucinare e, non avendo una tradizione di cucina familiare, è abituata a cibarsi ogni giorno di street food a basso costo, basato per la maggior parte su riso e poi verdure, spezie, maiale e pollo. In definitiva mangiare fuori risulta anche molto più conveniente.

Chiosco al mercato di Shilin con tanto di segnalazione Michelin
Cosa assaggiare? Torno su alcune specialità che ho già citato.
- La pig’s blood cake: ossia "torta di sangue di maiale". Anche qui c’è da divertirsi. Si tratta di un insieme di riso glutinoso, sangue di maiale e salsa di brodo dello stesso maiale con soia. Il tutto infilzato in uno spiedino, cotto al vapore in uno splendido steamer gigante e infine impanato con coriandolo e arachidi tritate. Da non provare una seconda volta!
- La zuppa di stinco di maiale: brodo di maiale speziato (coriandolo, ginger, cipollotto e aglio, salsa di soia e... Coca Cola) con ritagli di stinco di maiale.
- L'omelette di ostriche locali: brutta a vedersi ma davvero molto molto buona. È abbinata a una salsa agropiccante di peperoncino e succo di limone, che contrasta la sapidità dei molluschi.
- La castella taiwanese: un dolce che assomiglia al pan di Spagna, molto ma molto soffice, con bianco d’uovo, farina, latte formaggio, burro e zucchero. Viene cotto a bagnomaria in forno. Ottimo.
- La zuppa di manzo con noodles: zuppa di noodles, con manzo brasato (muscolo, trippa, tendini o costicine), brodo di manzo, verdure e noodles di frumento. Di solito servono al fianco del cipollotto.
- Lo stinky tofu: "tofu puzzolente", come si diceva, e il nome è meritatissimo. Ogni volta che si nei pressi di una delle bancarelle che lo vendono, lo si capisce... a naso. Si tratta di un formaggio di soia fermentato che viene bollito (in zuppa o stufato) o fritto e accompagnato con salsa di soia o salsa piccante. Il tofu fritto, viene accompagnato molte volte con cetriolo a julienne, verza agrodolce e salsa all’aglio (per il tofu fritto). Con le bacchette si fa un buco al centro per far filtrare le salse. Il tofu bollito viene servito in zuppa: non è altro che un brodo vegetale speziato.
- Lu rou fan: è il piatto nazionale per eccellenza. Si tratta di riso bollito con maiale brasato (cotto in zucchero, salsa di soia, cannella, anice stellato, ginger e pepe di Sichuan). Piatto “povero” taiwanese, facile da trovare in ogni vicolo dell'isola.
- Whisky Kavalan: medaglia d’oro 2018. Veramente uno dei migliori whisky mai assaggiati (anche se inizialmente non ne ero convinto).
Chiudo con alcune dritte su dove assaggiare tutte queste specialità.

La torre del centro commerciale 101
Il grattacielo del
centro commerciale 101 (No.7, Sec. 5, Xinyi Road, Xinyi District, Taipei City 110)
è sicuramente uno dei punti di ritrovo per tutti i gourmet. Soddisfa tutte le tipologie di palati, con cucine taiwanesi, coreane, giapponesi, oltre ai classici chioschi di burgers e cibi fritti. Ci sono poi tanti venditori di frullati a ogni angolo della città, da provare il frullato di papaia locale ma val la pena non sottovalutare anche quello di guava, l’ananas locale (usata anche per un famoso dessert). Allo stesso modo, i franchising di
bubble tea spopolano ovunque.
I taiwanesi sono grandi bevitori di tè e di caffè. Il loro
bubble tea è un insieme di tè, latte e
bubbles di tapioca. Insomma, si beve il tè masticarndo queste
bubbles gelatinose e col retrogusto di latte… Interessante da provare, ma molto strano.
E per le vostre cene gourmet? Tre indirizzi:

Prelibatezze all'Addiction Aquatic Development
Addiction Aquatic Development (18號, Alley 2, Lane 410, Minzu East Road, Zhongshan District, Taipei City,
addiction.com.tw): un grande mercato all’aperto. Target medio alto, le emozioni non mancano. Famosi per granchi e sushi in genere

La sala del Nihonryori-ryugin
Nihonryori-ryugin (301號, Lequn 3rd Road, Zhongshan District, Taipei City,
www.nihonryori-ryugin.com.tw): 2 stelle Michelin con cucina giapponese, dove prenotare è quasi impossibile.
Le Palais de Chine (No. 3號, Section 1, Chengde Road, Datong District, Taipei 103,
www.palaisdechinehotel.com): 3 stelle Michelin, ristorante con cucina cinese-cantonese. Ambiente fantastico con mobili d’antiquariato cinese, supportato da un bel servizio (cosa rara a Taiwan).
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