Quante volte ci hanno chiesto di vedere la Torre Colón, che si alza per 110 metri alla fine della Rambla di Barcellona, per capire perché non avesse un ristorante all’ultimo piano? Alla fine hanno smesso: evidentemente c’era un motivo categorico che lo impediva. Ma quel che appariva impossibile, adesso è realtà.
Il ristorante con la vista migliore del paese, gestito dal cuoco, chef di sala e direttore Enrique Valentí, ha aperto da poco più di 3 mesi. A grandi linee, è una sala da pranzo per 110 persone, con un panorama impressionante a 360 gradi sulla città, interni sobri e di buon gusto, ispirazione marinara e una cucina eclettica basata principalmente sui prodotti del mare. Dopo tre visite, non crediamo di sbagliare dicendo che Marea Alta si appresta a diventare in poco tempo un fiore all'occhiello della gastronomia di Barcellona e un altro richiamo di grande importanza per la clientela internazionale. Un successo garantito.
La brigata è diretta dal francese Arthur Sotto che passò dai fuochi di Pierre Gagnaire, Le Petit Nice (3 stelle Michelin a Marsiglia) e La Pergola (altrettante a Roma). Lo supporta il giapponese Hideaki Yoshioka, 8 anni di esperienza a Euskadi (in particolare da Zuberoa), dove ha imparato a dominare la griglia alla perfezione. Valentí è il capitano della barca, a metà strada tra la cucina e la sala.

Rodaballo (rombo) alla griglia, piatto simbolo di Marea Alta
È molto difficile definire la proposta gastronomica nel suo interessante ecclettismo. Il pezzo più pregiato sono senza dubbio i grandi tranci di pesce, sgombri e sogliole spettacolari provenienti dal Mar Cantabrico cucinati perfettamente
a la brasa (70 euro al chilo). Attorno, uno si cesella il suo menu: antipasti freschi e saporiti, prodotti nella loro grande nudità come i pregiati
percebes (22 euro) o più elaborati come le meravigliose cozze al sottile aroma di griglia (5 euro),
quisquillas alla plancha (sorta di gamberetti,
ndr), boleti eduli carnosi e aromatici accompagnati da un’eccellente demi-glace di funghi.
Stufati marinati attualizzati come il
Cap-i-pota di trippa di baccalà, anemoni e ceci, con un fondo potente e consistenza gelatinosa (19 euro). C’è anche la pasta! Abbiamo provato le linguine con granchio (19 euro). È molto ricca anche il
Cetriolo di mare stufata nel Txakoli (30 euro), che si conclude a tavola togliendo l'uovo in camicia per legare il sugo: acidità stimolante del vino, quasi come quella di un aceto, e salsa cremosa. Prodotto sì ma anche cucina.
I dessert sono uno dei tratti distintivi di questo ristorante, spesso una questione irrisolta, in particolare tra gli
asadores del Nord.
Enrique Valentí ha voluto dare enfasi a questa parte del pasto, contando sulla consulenza di
Jordi Butrón della prestigiosa scuola
Espaisucre. C’è senza dubbio complessità di sapori, il sigillo tipico di
Butrón, ma è espressa in una maniera comprensibile e golosa, capace di sedurre il grande pubblico. E a prezzi molto ragionevoli, considerato il livello (attorno ai 7/8 euro).

Lo staff di Marea Alta posa con due ospiti illustri: Ferran Adrià e Juan Mari Arzak
C'è un rinfrescante
Kakigori giapponese con note di rosmarino, lime, mela verde, eucalipto ... e dadi di mela impregnati. Cheesecake di formaggio basco Idiazábal con pere in 3 consistenze e riduzione di Porto. O la
Bostock, torta di mandorle, fiori d’arancio, spuma di amaretto, sorbetto all’albicocca, presentata in modo classico/vintage, sotto a una campana, come in una pasticceria. E il cliente se lo prepara a suo gusto.
L’offerta gastronomica si completa con la cockteleria al piano inferiore, aperta ogni giorno per tutto il dì fino alle 2 di notte: oltre ai cocktail si possono gustare tapas e piattini leggeri. Anche, qui, terrazze con viste memorabili.
Marea Alta è una visita imprescindibile per i gourmet viaggiatori che amano mangiare (bene!), buttando l’occhio sulla città da grandi altezze. Per questo, ha più senso andarci a mezzogiorno.
Marea Alta
avenida Drassanes, 6-8
Piso 24
+34.93.6313590
Chiuso domenica e lunedì (cockteleria sempre aperta)