Angiò, macelleria di mare nel cuore di Catania, nasce dall’intuizione di Alberto Angiolucci, chef patron non ancora trentenne, che inizialmente aveva immaginato il progetto come un laboratorio dedicato ai salumi di mare d'asporto. Prodotti, come la mortadella di lampuga, seppie e pistacchio, che invece sono diventati il simbolo di una cucina di pesce che unisce sostenibilità e artigianalità, convincendo anche i catanesi più legati alle inamovibili tradizioni culinarie. Con il sous chef Andrea Pappalardo, al suo fianco sin dall’apertura, Angiolucci ha ampliato l’idea, trasformando Angiò in un ristorante capace di rivoluzionare la cucina di mare siciliana.
Il menu è un inno all’uso integrale del pesce, con piatti che combinano creatività e rispetto per la materia prima. Tra le proposte spiccano le Linguine con uova di pesce misti, pomodoro e capperi, i Tentacoli di seppia alla brace con puntarelle, panna acida e melograna, e la sorprendente Trippa di mare alla romana con ingrediente principale lo stomaco dei pesci cucinati. Per accompagnare i piatti si può scegliere da una cantina di vini naturali che completa un’esperienza innovativa ma profondamente radicata nel territorio.
giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate
Tavoli all’aperto
giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate