Se visibilio significa meravigliarsi, non c’è dubbio che questa sensazione è il fil rouge di ogni attimo trascorso alla corte di Daniele Canella, con la consulenza di Giuseppe Iannotti che è più di una nota a margine, è un’evidenza in molti passaggi dell’unico menu offerto alla cieca. La successione dei piatti verrà, infatti, svelata solo al momento di sedersi a tavola e sinceramente non ne abbiamo compreso il motivo, perché nell’elegante sala con soli cinque tavoli, non va in scena una rappresentazione quotidiana frutto dell’estro e dell’improvvisazione, ma un solido e classico menu gourmet che rimane tale per mesi.
A parte questo, solo gioie: leggerezza, raffinatezza, pulizia gustativa impressionate. Anguilla laccata al vermouth e mela verde tecnicamente perfetta; Camomilla, pomodori verdi, gialli e rossi e ricci di mare è piatto strepitoso, tra croccantezza, acidità vegetali, amarezze iodate. Il Piccione: la scelta di servire il pennuto crudo è encomiabile per purezza estetica, benché la sensazione che manchi qualcosa appare evidente. Poi arriva la coscia di piccione grigliata con demi-glace. Adesso c’è tutto, umami, sapidità, Toscana. Che Visibilio!
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro
Ristorante con camere
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro