La cantina da sola varrebbe la visita a questo magnifico locale dell'hotel La Perla di Corvara: una wunderkammer del nettare di Bacco, visitabile e godibile come un parco giochi, con tanto di tempio dedicato al Sassicaia in cui inginocchiarsi in un gesto a suo modo religioso. Finisse così, sarebbe solo una amenità. Ma la cucina di Simone Cantafio, milanese con ascendenze calabresi, mette al riparo dal rischio di qualsiasi noia. Anzi, la sua è una pratica rigorosa ma al contempo opulenta e perfino ironica, comunque avvincente, che evita di dare di un territorio così peculare un'interpretazione troppo oltranzista.
C'è un suo menu Trasfurmaziun, che contamina l'Alto Adige con il Giappone, terra di elezione di Cantafio (vedasi il Risotto con estratto di salsa di coniglio e rafano, tartufo nero calabrese e bottarga di montagna con uova di galline di Colfosco marinate e gratinate) e c'è il tavolo Incö, con una proposta ad hoc costruita come un’opera in tre atti e fondata sulla socialità e sull’interazione. L'atmosfera è da baita chic, il servizio è all'insegna del calore, anche grazie al campano Pasquale Di Costanzo che leviga gli spigoli altoatesini.
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive
Ristorante con camere
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive