La pulizia dello stile evoluto di Davide Cannavino gli permette di continuare a costruire una proposta gastronomica che non punta a stupire a tutti i costi, ma cattura l’ospite, accompagnandolo in un viaggio esperienziale che va oltre il semplice andare a mangiare. Un ambiente nero, con opere d'arte alle pareti e sui piedistalli, incornicia la cucina, che si trasforma nel podio di un direttore d’orchestra: ritmo, dinamica e interpretazione sono gli ingredienti principali che caratterizzano il binomio Etra e Cannavino. Qui, l’assenza di luce naturale non genera alcuna nostalgia, ma apre una verticale di buio in cui l’unica cosa da fare è immergersi e concentrarsi sui piatti.
Accanto a creazioni storiche brillano le Cannavinate: quei fuochi d’artificio che, mentre li assapori, trasformano le espressioni del viso, passando dalla sorpresa alla felicità, dallo stupore all’applauso a scena aperta. Non solo piatti: grazie al contributo della sommelier Chiara Campora, la proposta di un menu sempre vivo è arricchita da un’eclettica carta dei vini, che lascia spazio alle nuove espressioni enologiche senza dimenticare i fondamentali.
Classe 1983, Food Writer nell’anima e instancabile gustatore seriale, scrive e racconta di cibo e delle persone che lo rendono unico. Sempre pronto a cogliere ogni dettaglio di ciò che assaggia con tutti i sensi, l’olfatto rimane il suo strumento preferito. Annusa tutto, orgogliosamente, dal 1983 e quando non è seduto a tavola fa il papà e l'ingegnere
+39019618086
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Classe 1983, Food Writer nell’anima e instancabile gustatore seriale, scrive e racconta di cibo e delle persone che lo rendono unico. Sempre pronto a cogliere ogni dettaglio di ciò che assaggia con tutti i sensi, l’olfatto rimane il suo strumento preferito. Annusa tutto, orgogliosamente, dal 1983 e quando non è seduto a tavola fa il papà e l'ingegnere