«I 10 anni passati nell’arte contemporanea mi hanno insegnato a guardare, il decennio successivo nella ristorazione, da Châteaubriand e Dauphin, mi ha insegnato a gustare», sottolinea Franck Audoux.
Cravan è il frutto di un percorso che l’ha condotto nel mondo della mixologia. C’è stato prima Petit Cravan, un locale all’interno di un edificio di Hector Guimar dove i clienti potevano consumare drink. Il secondo indirizzo, Cravan – dal nome del poeta e pugile Arthur Cravant – si estende su 5 piani a Saint-Germain-des Près in un ambiente ideato dal designer Ramy Fischler. Ogni piano ha un “ruolo” (bar, libreria, spazio di proiezione…), ma i cocktail restano sempre il filo conduttore grazie a una carta consistente – con una selezione di drink imbottigliati e Royales (a base di champagne).
L’offerta gastronomica è cresciuta con una ventina di proposte in apparenza semplici ma perfettamente realizzate come l’uovo in brodo di dashi e la rivisitazione del vitello tonnato. Ogni ingrediente è scelto meticolosamente e talvolta esce da sentieri battuti come gli asparagi delle Landes – in barattolo – che strizzano l’occhio alla stagionalità.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
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articolo a cura degli autori di Identità Golose