Una scommessa che tra piccoli aggiustamenti e grandi invenzioni continua a funzionare quella che ha portato il giovane sous chef di Gerhard Wieser a fare della storica locanda di Lagundo il palcoscenico delle sue sperimentazioni. Talento allo stato puro per un menu degustazione serale e alcuni piatti à la carte a pranzo. Poi quando si padroneggiano molto bene gli strumenti del mestiere si può anche affettare del pane ad autentica lievitazione naturale con una vecchia sega da falegname.
Show ma anche sostanza per un approccio non troppo “affettato” al servizio curato da un gel gruppo di ragazzi e ragazzini entusiasti. Poi il pesce frollato tre settimane che ti rimane impresso per l’armonia e la consistenza compatta della carne che vira verso una bottarga senza concentrazioni sapide. Il Risotto alla “carbonara” che cita con ironia insieme alla pizza fritta. Fermentazioni sparse un po’ ovunque ma cum grano salis senza dimenticare mai equilibrio eleganza. Una bella carta dei vini, in crescita, punta molto su produttori naturali.
non è un pr, non è un influencer. Da 25 anni cerca semplicemente di fare giornalismo e critica enogastronomia
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Tavoli all’aperto
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