Le condizioni che a Mendoza regalano uve strepitose elevano la qualità anche degli altri frutti della terra: pomodori, barbabietole, pesche, ciliegie, mandorle sono le vere stelle della gastronomia locale. La cucina di Sebastián Weigandt è un’esaltazione, in chiave d'autore, dei prodotti del territorio che lo chef si è perfino tatuato sulle braccia, assieme al fiore dello zafferano (azafrán in spagnolo). Ed è anche una celebrazione delle tradizioni gastronomiche locali, quelle portate dall'immigrazione italiana: i barattoli delle conserve (e non solo), preparate con le ricette delle bisnonne italiane, fanno mostra di sé sulle pareti.
Un esempio? Il Tomaticán mendocino, un piatto tradizionale a base di cipolla, pomodoro, pane, uovo, cipollotto nato dall’incontro tra la cultura gastronomica delle popolazioni indigene che abitavano la regione e quella spagnola. Weigandt lo interpreta servendolo all’interno del guscio di un uovo e trasformandolo in uno degli assaggi, divertenti e molto creativi, del suo menu degustazione che punta alla ricerca del piacere, anche intellettuale, dell’ospite e di chi cucina.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
+5492612066255
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