Il ristorante al primo piano del Palazzo Trussardi, in piazza della Scala a Milano, è stato per lustri e lustri un punto di riferimento per i gastronomi da ogni dove. Quando ha chiuso, tra pandemia e altri problemi di questi anni Venti, è venuta meno una certezza, anzi due perché è sempre stato notevole il piacere legato anche al caffè al piano terra, sul retro rispetto all’ingresso principale. Ecco perché è stato notevole l’eco in autunno quando tutto è ripartito. Con tante novità e, purtroppo, non tutte facili e felici.
Di sicuro è un must potere contare sulla presenza di un ristoratore formidabile come Giancarlo Perbellini, già a Milano con il suo bistrot in via Moscova, ma che sciocchezza avere chiuso l’ingresso principale per accedere al ristorante. Poi le colonne di luce, una credenza di troppo davanti alla vetrata della cucina e così via. Un posto che era caldo e coccolo, ora si affida alla forza creativa di Perbellini e a quella esecutiva di Simone Tricarico.
C’è una carta in cio si possono scegliere due o tre piatti, c’è un percorso degustazione molto innovativo e c’è anche un omaggio alla città con XMilano, quattro gradini meneghini che sprigionano tutti i saperi, tutti i profumi e le suggestioni legate alla città del Duomo. Con una perla più perla delle altre: la Cassoeula oggi. Per nulla facile dare eleganza a una tradizione piena e pesante. Giancarlo ci è riuscito, allontanando questa superba preparazione dalle retorica della esaltazione dei tagli meno pregiati del maiale fatti consumare in una mare di grasso e di verse. Bravissimo.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi
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