Quanto son esaltanti le sfide intraprese un po' ovunque da chef di valore che vanno a innervare ogni angolo della Penisola di educazione al mangiarbene e al prodotto agroalimentare, insomma di quella cultura enogastronomica che andrebbe studiata a scuola in quanto parte integrante della più ampia identità italiana! Ancor meglio è quando tali chef, impegnati nell'impresa, si connettono alla storia e alla bellezza del luogo. Così capita, ad esempio, a Nino Ferreri: per avviare il suo Limu ha elegantemente ristrutturato le sale della Torre Ferrante, costruzione del 1565, all’epoca bastione in difesa del territorio di Bagheria, nel cui centro storico si trova.
Vi propone una cucina siciliana contemporanea, ricca di rimandi e di spunti, con moderata creatività, tutta la sapienza tecnica necessaria e una certa raffinatezza di esecuzione e presentazione (ci sono chiari rimandi francesizzanti). Ogni boccone risulta piacevole, su tutti segnaliamo il Coniglio nel bosco, sorta di cappuccino multicolor e suadente, con ragù di coniglio alla cacciatora, fungo ferla, patata affumicata al rosmarino, tartufo nero e polveri di bosco (barbabietola, lamponi, erbe, funghi, cipolla): buonissimo.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
Tavoli all’aperto
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it