Simone Selva è un giovane chef che sta brillantemente bruciando ogni tappa. Allievo di Lorenzo Cogo e Francesco Brutto, si è messo subito in luce, e alla grande, conquistando la stella Michelin a soli 23 anni, quando a Venezia orchestrava la cucina del Wisteria. Un riconoscimento che arrivò quando aveva già deciso di lanciarsi in questa nuova avventura e sposare il progetto dell'imprenditore trevigiano Davide Vanin, anima del Treviso Arts District dove è approdato per dirigerne l'intera proposta gastronomica.
In questi grandi spazi ricavati da capannoni industriali in disuso, sorgono ora una galleria d'arte, un bistrot spettacolare (all'interno di un hangar con tanto di giardino in stile underground all'esterno), una suggestiva whisky room, un tiki bar dalle atmosfere polinesiane e, ultimo nato con l'avvento di Simone, il Vite.
Si tratta di un ristorante gourmet che è anche un concept store: ognuna delle cinque salette è dedicata a un designer e tutto ciò che fa arredo si può acquistare. Il cuoco, che appare davvero a suo agio in questa realtà polifunzionale e dinamica, si esprime in una proposta a cui non fanno difetto tecnica, creatività, originalità e piacevolezza estetica. Si può scegliere alla carta oppure tra 4 menu degustazione (uno di questi totalmente vegetariano) tra i quali ci si imbatte in bontà come i Maltagliati al granchio e burro al kimchi o il Coniglio con foie gras, radicchio di Treviso e liquirizia.
Ben intonata la cantina, cordiale e professionale il servizio.
bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com
+390422579972
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