Il Lingotto, storico stabilimento della Fiat e per molti anni suo quartier generale, è certamente un simbolo poco visitato di Torino. La pista di prova ne è il tetto, il luogo che Renzo Piano ha scelto, in un progetto di riqualificazione degli anni Novanta, di costruire un ristorante i cui interni sono progettati con coerenza filologica, con oro e legno alle pareti e marmo nero sui tavoli e lampadari come carburatori.
Riaperto nel 2021, a gestire le cucine sul tetto del Lingotto c’è Alessandro Scardina, torinese doc, con la sua squadra di professionisti.
Alessandro ha portato tutta la sua esperienza e il suo bagaglio di conoscenze, insieme a una grande passione per i lievitati. I gusti sono un'altalena tra sapori forti e preparazioni di grande spinta. da Peperone, capperi e acciughe, ai plin, fino a piatti energici come la Lacto patata, cocco, green cult o il dolce Banana bacon. Vari i menu degustazione a disposizione dell'ospite: Gli Essenziali (il più piemontese), Botanic (vegetariano) , Da Zero a Cento (con ispirazioni di viaggio) e Trust (a mano libera). Sono accomunati da idee e proposte "senza paura", ma che sanno davvero divertire i suoi commensali.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
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