Lo scratch della puntina sul vinile non manca mai, le luci sono soffuse, i tubi innocenti portano alle alte volte. Un tempo era una falegnameria e diverse cose sono rimaste tali: il pavimento in cemento scuro, le pareti, i portoni. Ora però non si lavora il legno, ma alcune delle più raffinate materie prime isolane, e il capo cantiere è Pierluigi Fais, cuoco, imprenditore e uno dei membri di una bella famiglia che in città si diverte anche con la pizzeria Framento e la macelleria con cucina Etto.
Il tocco moderno non manca di certo, alcuni guizzi creativi pure, ma tutto è basato su pochi ingredienti e dei sapori essenziali, alcune volte duri, ma di sicuro valore. La proposta si compone di Josto l'Antipasto tosto, il Tagliere di Filiera, Crudi d'amare. Per addentrarsi nella cucina di Fais bisogna assaggiare la pasta alla bottarga, il muggine o i vari risotti proposti, come quello ai capperi locali. Le scelte, alcune volte rischiose, specie sulle cotture dei primi, non fanno certo pensare a un semplice compitino svolto. Qui si rischia, si osa, ma tutto questo si traduce in carattere e autenticità.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
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