Il nome stava già circolando da un po' nell'ambito degli appassionati in regione. E la verità è che probabilmente siamo arrivati anche un po' in ritardo nel raccontare questo progetto fantastico. Un vecchio bar di paese, ma che di paese, di frazione di paese, recuperato e trasformato in un ristorante che sembra un'osteria di campagna con un magnifico porticato. In realtà è un ristorante di personalità dal mood funky e il ritmo languido della campagna. O forse viceversa; insomma, in questa piazza attorno a cui ci sono fabbricati 7-800eschi, che ospita un campetto da basket ben tenuto (siamo alle porte di basket city), si affacciano le vetrate che celano un progetto che non ti aspetti.
Danilo Draghetti, titolare, cura la carta dei vini e un servizio gioviale e informale che cerca di inseguire tutti i tavoli, fra chi mangia tortellini e tagliata e chi invece fa un menu degustazione da 9 portate. La proposta enologica è compattissima ma in frequente aggiornamento, si tiene ben distinta tra vini aranciati, rossi naturali o classici, bianchi, bolle e così via. Compatta, ma non senza scelta eh!
Il menu cambia stagionalmente, mantenendo alcuni classicissimi indispensabili per il sostentamento di un ristorante di campagna in queste zone, come dicevamo, ma nel menu da fondo a un immaginario vegetale molto intenso e ricco che segue attentamente le stagioni o piatti proteici come un Tacos emiliano o dei pazzeschi Ravioli di anatra, burro affumicato, funghi cardoncelli e caffè o lo Spaghetto con estratto di peperone e arancia.
dopo una formazione scientifica si è sempre dedicato alla gastronomia: lavora da anni per l'Osteria Francescana, scrive per Dispensa, è tra i fondatori del progetto Postrivoro ed è curatore di Al Meni
+393277661868
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dopo una formazione scientifica si è sempre dedicato alla gastronomia: lavora da anni per l'Osteria Francescana, scrive per Dispensa, è tra i fondatori del progetto Postrivoro ed è curatore di Al Meni