Il nome del ristorante dice bene quale sia il prodotto principe in cucina e quello più rappresentato tra le pieghe del menu. Olio però è anche, e soprattutto, un ristorante di pesce con orto annesso, che, curiosamente si trova all’interno di The Box, uno spazio per l’organizzazione di eventi con una collezione di auto storiche, una galleria d’arte e anche un bistrot, con piatti più diretti e veloci, adatti alla clientela dl pranzo di lavoro (per esempio Calamaretti arrostiti, cime di rapa, pan crusco o Lasagnetta di pasta fresca, gamberi e zucchine).
Invece Olio raccoglie la creatività del cuoco Andrea Marinelli, con il Ramen di seppia, kohlrabi, tourlo marinato alla soia e brodo di prosciutto crudo o il Sashimi di ventresca di tonno, barbabietola e dashi ai frutti rossi. E il Filetto di maialino alla Wellington. Ottima selezione di crudi di mare con, in evidenza, le ostriche firmate da David Hervè e le sempre più popolari Tarbouriech del Delta del Po’ - che nulla hanno da invidiare a quelle dei cugini.
giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare
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Tavoli all’aperto
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