Il Forte di Rubiera, risalente al 1100, oggi ospita tra le proprie mura un ristorante con un nome parlante: Osteria del Viandante. Esso indica dinamicità, ma anche luogo di sosta da pellegrinaggio, per un ristoro opportuno, che sicuramente chef Jacopo Malpeli saprà offrire, fedele al dogma del cliente al centro. La bellezza austera delle sale porta a credere che ci siano solo piatti della grassa tradizione emiliana, come la selezione di salumi, i Cappelletti del Forte di Maria Pia in brodo o il Savarin di riso alla Cantarelli (assolutamente da non perdere per l’esecuzione magistrale, opulenta, appagante).
In realtà c’è molto di più, partendo da un menu vegetale intrigante, dove Malpeli si sbizzarrisce in libertà totale (come con la Spuma di cipolle e castagne, cavoli, fonduta al caprino e tartufo nero), proseguendo con un Petto di piccione con porri e nocciole dalla cottura millimetrica, planando sul carrello dei formaggi, che attira l’attenzione anche per i vari accompagnamenti proposti. Un dolce ricordo della Spongata e una carta vini monumentale fanno sì che questo sia uno dei Forti più facili da conquistare, con le mura che accolgono e proteggono un desinare senza tempo.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88
Tavoli all’aperto
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88