Simone Barani e la moglie Cinzia hanno trasformato un vecchio casolare risistemato ad arte in un luogo di accoglienza e ospitalità, dove l’esperienza gastronomica, griffata da Mauro Brina, è come la ciliegina sulla torta. L’ambiente è di sobria eleganza, i tavoli sono distanziati e guardano il braciere che fa da filo conduttore a uno dei percorsi di degustazione.
Ma la brace è anche protagonista per la cottura di tagli di carne bovina dry aged per cui Barani ha una vera passione. Se Fuoco e Brace è il menu che accoglie pietanze in cui la cucina d’autore di Brina dialoga con il fumo e i peculiari sentori della brace, l’altro menu, intitolato al locale, Sensi, è una mirabile sfilata di intelligenti riletture della tradizione, dal Bao-tarò ad cavàl (panino con ‘pìcula’ di carne di cavallo) al Monte Penice (interpretazione nostrana de Montblanc) che hanno in Un mare di pisarei (gnocchetti tipici qui in chiave ittica con fagiolana di Cerignale) un pregevole signature dish. Cantina con tante chicche anche insolite e sfiziosa proposta di cocktail con distillati della casa. Servizio preciso e col sorriso.
autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma