Dita incrociate: su un piattino, campeggia questa scritta. Una volta suonato il campanello ed entrati, non si sa mai quel che può capitare da Pipero, ma, più che a un rito scaramantico, questo luogo fa pensare che La vita è bella, come recita un’altra ceramica. A Roma si incontrano il calore verace, ma altamente professionale, dell’accoglienza di Achille Sardiello e Alessandro Pipero, col talento di Ciro Scamardella, chef poliedrico e curioso, nonché grande sperimentatore (con Vittorio Giannola, sous chef).
Il classicismo delle Crêpes Suzette, preparate alla lampada in sala, si amalgama con una cucina roboante ed eclettica, ma con criterio. La Carbonara è l’unico riferimento romano, poi… pronti a viaggiare, prima di tutto tra gli ingredienti. Sgombro, rafano e mandorla, Bottoni ripieni di peperone e battuto di alici, Risotto con robiola, chinotto e sommacco oppure Spiedino di quinto quarto e Pancia di agnello farcita a rollè saranno le tappe di questa Route 66 del gusto. Roma caput mundi, dicevano gli antichi. Pipero caput convivii, si può affermare oggi: si sta così bene che questa brigata renderebbe viva anche una lingua morta come il latino.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88
+393398743355
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piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88