L’essenziale è invisibile agli occhi. Men che meno in una città offuscata da apparenze e dalla nebbia. Esaminando il settore ristorativo, non è un segreto che Milano pulluli di osterie gourmet ed enoteche con cucina (ormai un trend) sulla falsa riga del concetto di bistornomie. Ma in questa foschia, vanno valorizzati quei luoghi che puntano a essere piuttosto che apparire. Nebbia, inversamente al rimando nominale, ne è un esempio.
Lì, tra via Torricelli e via Brunacci, ampie vetrate con tende rosa pastello celano questo luogo. Arredi minimal, i cui unici tocchi di colore son dati dai drappi e sedute in legno scuro, un ambiente che però emana calore, grazie alla perfetta illuminazione e a una sala giovane e cordiale. Una carta con un paio di opzioni per categoria. Essenziale, la parola chiave. Una cucina che si incentra su pochi elementi per far sì che sia la materia a parlare, ingentilita e valorizzata da tocchi di contemporaneità. Così prendon vita le puntarelle marinate con le prugne, la pasta fatta a mano con i porcini appena raccolti o, l’ormai signature Pan brioche, paté di fegatini e cipolla caramellata. Essenziale, non sinonimo di esiguo, ma di sostanziale. Essenza, sostanza.
pugliese, classe 1995. Laurea in Traduzione Specialistica e Master in Food & Wine Communication all'università Iulm, è una globetrotter alla costante ricerca del prossimo piatto da assaggiare e del nuovo posto da scoprire. Instagram @federicalisi_12
Tavoli all’aperto
pugliese, classe 1995. Laurea in Traduzione Specialistica e Master in Food & Wine Communication all'università Iulm, è una globetrotter alla costante ricerca del prossimo piatto da assaggiare e del nuovo posto da scoprire. Instagram @federicalisi_12