Scollinano senza crisi o fatica il loro settimo anno quelli di Dimora Ulmo. La tavola di Michele Castelli (e la sua ombra Virginia Caravita) e Francesco Russo continua a essere un luogo di gusto e bellezza per il palato almeno quanto lo è per gli occhi. La cucina di Michele Castelli e sempre più matura, netta, dritta. La sala governata da Francesco Russo sicuramente la migliore della regione e una delle migliori del Sud.
Pulita e nitida la sala perché ci si perda nelle opere d’arte moderna e contemporanea che circondano il commensale, bella, come nessun’altra a queste latitudini, la terrazza estiva con i tavoli affacciati sulla Madona dell’Idris e le migliaia di anni di storia che la circondano. Le sere estive scorrono languide, seduti nel mezzo del “presepe” più famoso del mondo, fra un boccone fuori menu di gnummaridd, un morso gentile di Pecora, caponata e verza al vermouth, un bicchiere di un’annata ormai introvabile di un grande aglianico (o di molte altre introvabili annate di un grande vino a vostra scelta). Un sospiro perché prima o poi finirà. Un sorriso perché prima o poi si ritornerà.
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.
+393391310654
Tavoli all’aperto
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si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.