L'anno scorso avevamo raccontato il restyling del ristorante che Matteo Fronduti ha fondato nel 2008: una ristrutturazione profonda, con cui ripensare le sale e dare soprattutto più spazio a una cucina che lo meritava, con l'evoluzione che ha avuto l'insegna in 15 anni. Manna oggi ha un look più elegante di prima, ma non ha perso la sua identità originaria, quella che l'ha portato a guadagnarsi un posto speciale nel panorama milanese, apripista di un approccio che ha reso la cucina creativa più informale e pop, offrendo idee innovative con un'impronta giocosa e anticonformista.
L'evoluzione più recente ha aggiunto un piccolo ma accogliente cocktail bar, dove Mattia Mizzi propone le sue creazioni, mentre l'offerta culinaria oltre alla carta offre tre percorsi di degustazione che danno maggior ossigeno alla visione creativa dello chef. Spicca tra questi Porcherie, un menu dove «fare tutto quello che sarebbe sbagliato fare, e che invece può dare molta soddisfazione», garantisce lo chef (e pure noi).
Fronduti è anche l'anima della sala, con i suoi modi solo apparentemente burberi. Ottima la carta dei vini, anche per i suoi ricarichi corretti.
giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
Twitter @niccolovecchia
Tavoli all’aperto
giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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