La storia di questo paradiso per gli amanti della carne inizia tecnicamente nel 2010, quando è stato inaugurato il ristorante. Ma i Motta erano macellai da molto prima: era il 1963 quando Giuseppe Motta apriva il suo macello con macelleria annessa, diventando negli anni un punto di riferimento nella zona, grazie alle sue carni piemontesi di prima qualità.
Il figlio Sergio ha dimostrato non solo la voglia di proseguire il lavoro del padre, ma anche di innovarlo. Prima iniziando a lavorare, con grande anticipo sulle mode recenti, sulla maturazione della carne, con frollature eseguite sulle mezzene intere. Il padre pensava fosse un errore, ma dovette ricredersi.
Poi, insistendo per aprire un ristorante, volle rispondere a un interrogativo che riguarda molti macellai: se tutti chiedono il filetto, la costata, lo scamone, come sfruttare al meglio i tagli meno nobili? Da qui nasce una proposta golosa e divertente, che chiaramente non esclude la possibilità di ordinare una fiorentina, ma che valorizza ogni parte dell'animale, come avviene nella Frittura reale di frattaglie. Infine non va dimenticato il mitico carrello del Bollito: un rito che qui si compie ogni lunedì sera.
giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Ha collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015
Tavoli all’aperto
giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Ha collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015