La storia di Casa Torrente è una di quelle belle da raccontare e da ascoltare. Storia di famiglia, che inizia perché na fatica che non sia stare in acqua tutto il giorno tutti i giorni si deve trovare, e passa attraverso stare a bottega tutto il giorno, tutti i giorni. Che passa alla seconda generazione come luogo di pace e redenzione, per uno spirito assai inquieto che voleva spaccare il mondo e prima di spaccarsi del tutto ha scoperto che quello da cui fuggiva era quello verso cui correva. E approda alla terza generazione, con un altro spirito inquieto ma che ha sempre saputo quello che voleva fare.
Inizia con un circolo sociale, poi rosticceria, pizzeria, si fa osteria, inventa la cuopperia. Diventa una tavola di accoglienza, gran cibo, gioa e leggerezza alla quale tutto il mondo della gastronomia si è seduto almeno una volta. Si trasforma ancora, per aggiungere tecnica al gesto innato, rigore alla spontaneità. Casa Torrente è la somma di Pasquale e di Gaetano Torrente, la crasi dello scugnizzo e dello chef. Equilibrio che Gaetano mantiene mirabilmente, mentre affina pesce e salta molluschi sulla brace, mentre aggiunge contemporaneità al linguaggio popolare.
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.
Tavoli all’aperto
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.