Quando hanno iniziato, a giugno del 2015, la storia di Trippa, i due soci fondatori Diego Rossi, il cuoco, e Pietro Caroli, l'oste, erano due giovani che, pur partendo da competenze solide, si stavano tuffando con un bel po' di coraggio in un'avventura dal risultato finale per nulla scontato. Nell'anno in cui questa insegna taglierà il decimo traguardo, parliamo invece di un'istituzione della scena gastronomica milanese, nonché uno dei ristoranti in cui è più difficile trovare un tavolo in città.
Merito di un'identità chiara, decisa, e di una cucina sempre deliziosa. Il quinto quarto, certo, come si legge sull'insegna, ma c'è molto di più. Intanto perché piatti simbolo come il Vitello tonnato prima, e la Pasta in bianco poi, sono fatti solo di ingredienti più comuni e rassicuranti, quindi parlano a un pubblico ben più ampio di quello che ama le frattaglie. E poi perché Rossi è un mago anche della trasformazione delle verdure in vere protagoniste dei suoi piatti, tanto che un vegetariano qui ci starebbe benissimo.
La sala, per quanto sempre piena, gira alla perfezione. La carta dei vini è ampia e divertente, con le produzioni naturali in primo piano.
giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
Twitter @niccolovecchia
Tavoli all’aperto
giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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