A 38 anni Alberto Buratti non alza l'asticella della vanità ma quella della creatività. Non chiamatelo chef, lui si definisce un cuoco che guarda ogni cosa con gli occhi di un bambino. Dal 2014 il suo Koiné racconta un viaggio di contaminazioni che unisce Oriente ed Occidente in una sperimentazione coraggiosa spalmata nei cinque menu degustazione, ognuno con una sua impronta (Radici, Piatti firma, Piccolo piatti firma, Mercato e 1mq d'orto).
Su carne e pesce Alberto si è ormai espresso in ogni versione, per questo ora la sua sfida più stimolante è rendere protagoniste le verdure, avvalendosi di rapporti sempre più forti con i giovani agricoltori locali. Pochi ingredienti per non abbassare mai la qualità e assicurare la riconoscibilità al palato, nessuno scarto («con l'educazione al risparmio ci sono cresciuto») e la voglia di osare rafforzando le tecniche. Come nella Zucca cotta, essicata e reidratata alla fava tonka, mostarda di mandarino e spuma al parmigiano. E l'invenzione del Radicchio in dolce-forte che scalza il cinghiale delle ricette del '500: è tagliato a fette e lavorato con una salsa ricavata dal suo fondo e un agresto artigianale.
giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica, dagli spettacoli all'enogastronomia perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Se volete renderla felice, leggete i suoi libri di fotostorie, "Il tempo di uno sguardo" e "Fatti sentire"
+390297289493
Tavoli all’aperto
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