Siamo tornati ad assaggiare i piatti di Edoardo Fumagalli, lui ha confermato le ottime impressioni che aveva destato nei nostri passaggi precedenti: presenta un’impostazione classica di fondo, una struttura di stile che richiama gli esempi di altre grandi maison, perché è in questo ambito che Ferrari-Margon vuole sempre più consolidarsi. Così lo chef tesse una cucina solida, attenta ai particolari e all’estetica delle preparazioni, in cui la creatività è sottaciuta nelle forme ma presente nella sostanza.
Anzi, è proprio quando riesce a esprimersi di più e a emergere al palato che lo chef ci appare più a fuoco. Prova ne sia, ad esempio, l’Ostrica Gillardeau, insalatina di salicornia e gomasio, spuma alle mandorle armelline e salsa d’ostrica, uno dei primi nostri assaggi, dove il mollusco sfugge alla vista, si copre della spuma mandorlata, sciorina una texture differente e suadente; o nella variazione del carciofo, idea per certi versi mainstream ma di ottima fattura. E ancora, nell’eccezionale Risotto a Mısır Çarşısı, gioco tra territorio e Vicino Oriente (il cereale viene bagnato con un’infusione di spezie, a seguire succo di melograno e perilla rossa e salsa al Trentodoc).
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it