Dalle ampie vetrate della sala, realizzata dove un tempo c'era la terrazza, si gode di una vista impareggiabile. Lo sguardo spazia verso i colli circostanti dove spicca la Rocca Pisana, ma i fratelli Portinari riescono a far riportare i clienti a concentrarsi sulla tavola. Nicola in cucina, assieme al suo collaudato team, riesce a coniugare intensità, grazia e leggerezza, mettendo sempre al centro l'importanza del territorio, senza mai abbassare la guardia e mantenendo una creatività inalterata.
Nel menu ci sono piatti che hanno fatto la storia del ristorante: come il Gelo di acqua tonica, tartare di crostacei e alghe. Carne e pesce trovano la medesima declinazione, si può spaziare tra una Ricciola con pil-pil di alici, pesto di rucola, pinoli e limone candito, e una Faraona in tempura, caponata di melanzane e peperone, con intingolo di ciliegia. Si può definire monumentale non soltanto per le dimensioni la carta dei vini, che trova nel sommelier Matteo Bressan il creatore. L'intreccio tra formalità ed eleganza del servizio rende l'atmosfera conviviale e mai banale.
per lungo tempo redattore del Messaggero Veneto, divide la sua passione tra gastronomia e aviazione, soprattutto le Frecce tricolori
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per lungo tempo redattore del Messaggero Veneto, divide la sua passione tra gastronomia e aviazione, soprattutto le Frecce tricolori