Si sta facendo largo un fine dining d'alta hôtellerie più evoluto, meglio strutturato, ossia in grado di sciorinare un'offerta articolata, double face, "stessi fornelli ma due stili", quindi rassicurante per un certo tipo di pubblico, intrigante per un altro. Ecco: una delle rappresentazioni più convincenti di questa tendenza ce l'ha fornita Paolo Lavezzini a Firenze.
Gli spettava un compito improbo: era stato scelto come successore di Vito Mollica, che aveva abbandonato dopo 25 anni nel gruppo. Come gestire un'eredità così pesante? Lavezzini è preparato e intelligente, quindi l'ha fatto con acume: entrato in carica nell'estate del 2021, per circa un anno ha abbozzato, ha scelto un ragionevole low profile così da darsi tempo per prendere confidenza con la macchina complessa del Four Seasons fiorentino. Poi ha rotto gli indugi. Ora dimostra un’eleganza stilistica che titilla anche le corde prettamente gourmand. Abbiamo gustato piatti ricchi di idee e di intuizioni, dotati di un'anima. C'è uno stile, c'è un'identità precisa che si rifà alla personalità dello chef e alle sue scelte. In sostanza: è proprio bravo.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
+39055475255
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
+39055475255
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it