Mattia Pecis

Brambilla-Serrani

Brambilla-Serrani

Cracco Portofino

molo Umberto I 9 - Portofino (Genova)
tel. +39 0185 1636026

Chi scrive non ha il minimo dubbio sul futuro radioso di Mattia Pecis, benché a dirla tutta lui sarebbe ancora poco più che un ragazzino, è un classe 1996 ma così determinato, preparato, entusiasta, volitivo… Non a caso, ha convinto Carlo Cracco ad affidargli i fornelli del suo ristorante a Portofino, era il 2021, Pecis aveva solo 25 anni: il grande chef vicentino deve essere stato colpito, come noi, dal talento genuino e appassionato, dagli occhi che gli brillano quando parla di cibo. E dalla straordinaria volontà di crescere di questo giovane catapultato davanti alle onde del Mar Ligure ma che è invece originario dei monti lombardi, è nativo di Clusone, in Val Seriana (Bergamo), dove ha frequentato l'alberghiero prima dell’esperienza d'esordio, in realtà un semplice tirocinio formativo che faceva parte del percorso di studi, all'A'Anteprima di Daniel Facen.

Evidentemente si fa subito notare già lì, così un giorno gli squilla il cellulare: è un tal Carlo Cracco lo chiama per proporgli di lavorare con lui, nel suo ristorante di Milano, che era ancora nella vecchia sede di via Victor Hugo. «Ero spaventato ma allo stesso modo super-emozionato. Non vedevo l’ora di mettermi in gioco». L’esperienza dura cinque anni, dal 2015 al 2019, durante i quali c’è anche il trasloco del locale in Galleria Vittorio Emanuele. Poi Pecis decide di tentare un ulteriore step, di arricchire la propria crescita: nello stesso 2019 entra nella brigata del St. Hubertus di San Cassiano, chiamato dall'amico - anche lui originario della Val Seriana - Michele Lazzarini, allora braccio destro di Norbert Niederkofler: «Lì sono entrato in contatto con una filosofia di cucina - Cook the mountain - autentica e sostenibile. Ho imparato a impiegare solo ingredienti locali, per la maggior parte raccolti a mano nei boschi, e a valorizzare la natura e il territorio».

I rapporti con Cracco però sono rimasti ottimi. Così, nel 2021, altra sua telefonata: la famiglia Vinelli vuole rilanciare il suo leggendario ristorante Pitosforo sul molo Umberto I a Portofino («aperto da Marco Vinelli nel 1951 proprio dove attraccano gli yacht più belli, si farebbe prima a dire quali sono i pochi vip che non vi hanno mai messo piede», come scrive qui Paolo Marchi) e pensa al nome di Cracco; questi accetta la sfida, pensa a sua volta a Pecis, lo richiama dai monti, rinnova completamente il locale che riapre il 3 luglio 2021, dopo quasi quattro anni di stop, sotto l'insegna Cracco Portofino appunto.

Il resto è storia d’oggi. «Cracco mi ha lasciato carta bianca nella definizione del menu e della proposta culinaria, oltre che nella selezione dello staff. Siamo tutti giovanissimi, un bel gruppo». E ancora: «Ho imparato che la materia prima è importantissima. La nostra proposta di cucina parte infatti dalla selezione: abbiamo scelto di lavorare con produttori, contadini e pescatori locali, per offrire piatti ancora più autentici: ci sono Adriano per i gamberi viola, Iva per l'orto, Alberto per gli agrumi, Lella per le erbe selvatiche, Franco e Manuel per le aragoste e il pesce della baia di Portofino, Stefano per il grosso pescato al largo dalla costa, Maria per i frutti di bosco...».

Aneddoto finale: noi di Identità Golose a ogni fine anno organizziamo una sorta di sondaggione interno, per definire il talento assoluto che abbiamo incontrato sulle nostre strade del gusto. Non ho avuto esitazioni: nel 2022, ho indicato Pecis.

Ha partecipato a

Identità Milano


di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera