Michele Lazzarini

Brambilla-Serrani

Brambilla-Serrani

Contrada Bricconi

via Bricconi 3, Oltressenda Alta (Bergamo)
tel. +39 347 3711183

«È un sogno che si avvera» ci aveva raccontato Michele Lazzarini tempo fa, nel comunicare - era il marzo 2022 - la sua decisione di mollare la Val Badia dopo tanti anni, per "tornare a casa", ossia buttarsi in un'avventura tutta nuova e tutta da plasmare, quella di Contrada Bricconi a Oltressenda Alta, provincia di Bergamo, Valle Seriana, la zona della quale lui è originario. Noi avevamo titolato il nostro articolo "Lascia il 3 stelle, va a cucinare nella fattoria sui monti", leggi qui, perché questa era la sostanza del discorso e in fondo rappresentava anche una specie di segno dei tempi. Di più: può sembrare un paradosso, ma diventa(va) anche la realizzazione di un altro sogno di un'altra persona: quello di Norbert Niederkofler che, nel formulare il concetto-ideologia Cook the mountain, si proponeva non tanto e non solo di innervarvi i suoi locali, quanto di sviluppare una più generale scuola di pensiero gastronomico in grado poi, attraverso i suoi allievi, di propagarsi in tutta la Penisola, e chissà anche oltre, perché no.

E insomma: Lazzarini - l'allievo niederkofleriano per eccellenza, nove anni al fianco del sudtirolese - che se ne andava ma sposava un progetto perfettamente in linea con la filosofia del suo maestro, beh, era ed è anche una piccola vittoria di Norbert.

Lazzarini poi è l'interprete ideale - per età e drittezza di pensiero - per dare continuità nel tempo a Cook the mountain. È bergamasco di origine e di fatto, ossia nato e cresciuto a Gandellino, a 15 minuti d'auto da Oltressenda, ed appare determinato, umile, dedito al lavoro e silenzioso quanto possono essere solo gli orobici delle valli. Ancora giovanissimo, ma con tutta una brillantissima carriera già alle spalle vissuta soprattutto al St.Hubertus - del quale negli ultimi anni era ben più che un semplice braccio operativo - e inframmezzata da stages ed esperienze varie in tutto il mondo, «ho avuto la fortuna di viaggiare molto e conoscere grandi maestri. Come Virgilio Martinez, che mi ha trasmesso l’amore per le tradizioni andine e la ricerca dei prodotti dell’Amazzonia; o Rodolfo Guzman, che mi ha insegnato come si cucina l’agnello al palo della Patagonia; ed Eneko Atxa per la cultura basca; e ancora Magnus Nilsson per la cucina selvaggia del Nord Europa. Infine René Redzepi: entrare al suo Noma è stato come fare ingresso a Hogwarts».

Tanti stimoli, un solo grande punto di riferimento - Norbert, ovviamente - e le idee chiare, «Cook the mountain è una filosofia di cucina che ci auguriamo possa ispirare altri giovani cuochi a sviluppare rispetto e cura per la natura, ovunque si trovino», insomma una specie di appello alla generazione verde, lui che è un classe 1991 ma ha maturità (e talento) da vendere.

di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera