Federica Scolta

Paradiso Pure Living

via Joch 17,
Alpe di Siusi (Bolzano)
+390471727905

Classe 1984, abruzzese, partendo dal cuore dell’Italia in pochi anni ne ha attraversato tutte le latitudini, dalla Calabria alle Alpi, nel segno dei vegetali. Così oggi che si ritrova a firmare la cucina del primo hotel vegetariano delle Dolomiti - il Paradiso Pure Living di Castelrotto, in provincia di Bolzano - Federica Scolta è in grado di dominare appieno gli ecosistemi della cucina naturale e di distillare dalla purezza degli ingredienti l’essenza di un gusto che estromette ogni nostalgia carnivora.

Purezza ed essenza del resto li ha respirati sin dal primo giorno in cui ha messo piede in cucina, iscrivendosi al corso di Alta formazione dello chef Niko Romito, che poi se l’è portata al Reale per impartirle la definitiva lezione su quella che lei stessa definisce «la formidabile forza della semplicità». E dopo un transito nel ristorante di famiglia di una sua illustre collega di corso, Caterina Ceraudo, che le ha affidato la linea vegetariana del Dattilo, l’arco della carriera di Federica non poteva che indirizzare definitivamente la sua freccia verso questo precisissimo bersaglio: a consacrarla definitivamente come cuoca vegetariana è stato poi Simone Salvini all’Ops! di Roma, che tenendola al suo fianco ha continuato non solo a trasferirle conoscenza e tecnica, ma soprattutto ad affinarne l’istinto verso la ricerca di una combinazione sempre più colta e sofisticata tra natura, bellezza, ecologia e salute.

Un’esperienza che l’ha resa pronta a cambiare ancora una volta l’ambiente con cui confrontarsi, quello da cui trarre ingredienti e ispirazione, finendo qui sull’Alpe di Siusi, a convincere moltitudini di sciatori stanchi a rifocillarsi unicamente con ciò che la montagna è in grado di regalare alla tavola.

di

Concetta Bonini

classe 1987, giornalista professionista testardamente modicana, sommelier in formazione permanente. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie, persone e imprese legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo