21-02-2025

La Baia dal 1969: storie di pizze milanesi al passo coi tempi

Un locale con una storia di famiglia, uno stile sottile e un impasto tanto immutabile quanto contemporaneo… e poi c’è il doppio gusto!

La sottile e croccante pizza bigusto, vera firma d

La sottile e croccante pizza bigusto, vera firma de La Baia dal 1969, qui declinata nell'iconica Bella Elena (con Emmenthal, pere e prosciutto cotto) e nella Come un risotto (con salsiccia, radicchio e brie)

La pizza è una grande invenzione perché, fondamentalmente, non è mai uguale. Quanti tipi se ne contano? Quante farciture? Non vogliamo esaurire le risposte, ma bensì andare a raccontare la storia di un locale che è attivo dal 1969, testimone di una Milano che non smette mai di cambiare. La Pizzeria La Baia è orgogliosa dei suoi anni, tanto da citarli direttamente nel nome. Oggi è gestita da Sabrina Longhi, che ha ereditato il testimone dai genitori Laura e Paolo, con Leonardo Matarrese come pizzaiolo titolare da più di 40 anni. Sabrina e Leo formano un duo irresistibile, capace di trainare una squadra di giovani cortesi e volenterosi, abili a raccontare tutte le sfumature di un unico impasto (12 ore di lievitazione, ricetta segreta e immutata nel tempo). La pizza si può avere a petalo, cioè super sottile, oppure nel padellino (con qualche ora di lievitazione in più, che ne aumenta la sofficità), ma anche declinata in Fagotti (calzoni farciti e avvolti da varie golosità in superficie, specie salumi) o Sfilatini (delle specie di baguette farcite e anch’esse avvolte da salumi. Da provare quello con la pancetta). La vera firma della Baia, però, resta la pizza “standard”, che è sottile, croccante e golosa, tanto che se ne potrebbero mangiare due. Per evitare dilemmi da indecisione, essa viene proposta in versione doppio gusto, divisa a metà da un cordolo di impasto. In questo gioco delle coppie, tra le più gettonate ci sono Bella Elena & Come un risotto o Patata & Cacio e pepe, ma le combinazioni sono potenzialmente infinite, come l’appetito che viene a visitare questa pizzeria, aperta sì da tanti anni, ma unica e briosa come poche, nella propria semplicità. L’accoglienza e la volontà di far stare bene le persone esistono ancora e resistono dal 1969, senza bisogno di cambiare identità, impasto o filosofia anche nella mutevole metropoli milanese.


Assaggi

di

Luca Farina

piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88