15-03-2025

Il mondo del vino si interroga: non solo produrre, anche comunicare

Abbiamo chiesto alle aziende presenti al Salone del Vino a Identità Milano tre parole sul futuro. Ecco le risposte (parte 2)

Il Salone del Vino all'ultima edizione di Iden

Il Salone del Vino all'ultima edizione di Identità Milano: uno spazio per il confronto e per comunicare (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)

La scelta di dare uno spazio al vino, con un Salone, all’interno di Identità Milano, nasce soprattutto dal fatto di avere un quadro complessivo sul mondo della ristorazione italiana e mondiale. Così come si è voluto riflettere sulle Identità Future della ristorazione, il tema si è sviluppato anche nell’area dedicata a vini e bollicine. A chi ha partecipato al Salone abbiamo chiesto infatti tre parole chiave per avere uno sguardo proiettato al domani.

Tra le risposte, anche quella della comunicazione: un produttore può anche realizzare il vino più buono e moderno del mondo, ma se non riesce a comunicarlo ha perso in partenza. Il Salone del Vino a Identità Milano ha avuto anche questo scopo: cercare di comunicare il vino, non solo assaggiando un buon bicchiere, ma soprattutto raccontando storie, progetti, idee e filosofia.

Edoardo Marchiorello di Marchiopolo

Edoardo Marchiorello di Marchiopolo

Edoardo Marchiorello (Marchiopolo): Tradizione, Passione, Innovazione
Edoardo Marchiorello
è stato una presenza attenta e gentile al Salone con Marchiopolo.

«Quindici anni fa abbiamo aderito a Identità Golose a New York sempre per il vino – spiega - nel frattempo mi sono riallocato in Italia e abbiamo deciso di partecipare a questo primo Salone. Molto interessante, perché abbiamo prodotti di nicchia, personalizzati sulle esigenze. Abbiamo una ventina di cantina partner con cui collaboriamo e attraverso il nostro team di enologi e sommelier andiamo a produrre solamente nelle giornate in cui pensiamo valga la pena di promuovere un vitigno autoctono o particolare. Piccole produzioni, 5mila bottiglie ciascuna. Non siamo né produttori né private label ma négociant come dicono in Francia».

L'intervento di Edoardo Marchiorello durante uno dei Salotti del Vino

L'intervento di Edoardo Marchiorello durante uno dei Salotti del Vino

Edoardo non ha esitazioni nell’identificare tre parole chiave per il vino: «La prima è tradizione, perché l’azienda da cui provengo, è familiare con background nell’industrializzazione di macchinari nella catena del freddo. Che poi si è espansa grazie a una passione.  Eccoci quindi – osserva subito – alla seconda parola, passione, che ci ha guidati nell’enogastronomia. Lo studio delle tradizioni all’interno di una bottiglia, di un bicchiere significa essere coinvolti rispetto alle particolarità territoriali che possono essere raccontate all’interno del mondo del vino».

C’è però un ulteriore termine che si impone: «Innovazione: oggi il consumatore richiede prodotti che siano flessibili con il mercato, prodotti anche diversi rispetto a quelli visti agli scorsi anni. Come i vini con grado alcolico minore: è molto sfidante, soprattutto per le nuove generazioni, visto che le leggi ci impongono giustamente un certo tasso alcolemico e la società deve adeguarsi. Una spinta anche verso prodotti che ancora non esistono sul mercato e questo anche nel food con Pick Pock Creations, monoporzioni senza conservanti. Che si possono preparare in pochi minuti nel microonde o in acqua bollente, da assaggiare con un bicchiere di vino buono».

Alberto Cella di Quartomoro, anche in rappresentanza di Sardinia Terroirs

Alberto Cella di Quartomoro, anche in rappresentanza di Sardinia Terroirs

Alberto Cella (Quartomoro – Sardinia Terroirs): Innovazione, Identità ed Eleganza
«Il filo dell'innovazione non va mai perso – racconta Alberto Cella di Quartomoro, azienda che aderisce al progetto Sardinia Terroirs – bisogna sempre cercare di innovare in qualunque campo ci si trova, il mondo del vino e della viticoltura è un campo in cui la possibilità di innovare c'è sempre ed è bello detto da un giovane che cerca sempre di portare un po' di innovazione all'interno della propria piccola azienda familiare pur rimanendo fortemente legati alla cultura e ai modi di fare che ci sono stati tramandati nel corso del tempo».

Lo stand di Sardinia Terroirs

Lo stand di Sardinia Terroirs

«Identità: Proprio come la filosofia di Sardinia Terroirs vogliamo raccontare e crediamo nell'identità del nostro territorio. È fondamentale, così come le varietà che rappresentano quella determinata area e che si esprimono in un modo unico: il legame che deve essere forte con le proprie radici ma anche legato all'innovazione».

«Eleganza: Penso che si stia un po' perdendo l’eleganza con alcuni stili di vinificazione in giro per il mondo, la chiave della pulizia di beva purtroppo, si perde ogni tanto l'eleganza andando a cercare stili un po' rudi, però ripeto è un parere molto personale che ritengo che invece sia fondamentale mantenere a livello di eleganza e pulizia di beva».

Angelo Varvaglione durante un Salotto del Vino

Angelo Varvaglione durante un Salotto del Vino

Angelo Varvaglione (Varvaglione): Sostenibilità, Autenticità e Innovazione
«Sostenibilità: il cambiamento climatico è un dato di fatto – spiega Angelo Varvaglione della cantina pugliese Varvaglione - e penso che da un punto di vista non solo etico ma direi quasi egoistico, siamo tenuti ad applicare questi nuovi metodi legati a ridurre al massimo l'impatto ambientale dell'azienda. Come agricoltori, viticoltori e produttori di vino stiamo subendo tanti danni dovuti a impatti ambientali come la siccità, la peronospora ma anche in altri territori come in Sudafrica c'è stata una gelata potentissima lo scorso anno, le alluvioni in Emilia Romagna, tutti fenomeni legati al cambiamento climatico e chiaramente influenzano tutta l'agricoltura non soltanto quella legata al mondo del vino. Bisogna fare di più ed essendo il vino un prodotto ancorato alla tradizione e al territorio bisogna fare di più anche da un punto di vista sociale, dobbiamo diventare delle vetrine per i territori oltre che moderare l'impatto sociale».

Lo stand di Varvaglione

Lo stand di Varvaglione

«Autenticità: viva il vino autentico e non quello standardizzando come vorrebbe il mercato che non ci rende capaci di distinguere un vino del nord rispetto ad un vino del sud piuttosto che un vino di altre nazioni. Si sta perdendo l'autenticità a discapito del consumismo industriale e di massa che pretende sapori che piacciono di più e facili da bere e da consumare. È una cosa che fa male al mondo del vino perché il vino è bello proprio perché è diverso: la diversità ci rende autentici ed arricchisce molto il nostro vino, da produttore e amante del vino dico che è bello sentire le diversità e apprezzarle. Questo è uno dei motivi per cui le persone si stanno allontanando dal mondo del vino ed i consumi calano, frutto anche della poca trasparenza e che a volte, purtroppo, una bottiglia di vino può valerne un’altra». 

«Innovazione: il nostro è sempre un settore che è molto legato alla tradizione ed è importantissimo questo, però il vino è sempre stato al passo coi tempi sotto tutti i punti di vista. Tutta la filiera del vino è una filiera lunghissima dove partendo dalla vigna e dall’uva si passa per la sua trasformazione e poi l'imbottigliamento e alla fine la vendita che chiaramente ha il connubio con il marketing e con la comunicazione. In tutto questo processo ci deve essere una fortissima innovazione sia da un punto di vista tecnologico ma anche da un punto di vista umano, il vino non può essere frutto dell’intelligenza artificiale ma il valore umano è sempre quello che fa la differenza. La tecnologia oggi è veramente tanta e aiuta a lavorare sia per ridurre i costi che per essere più competitivi e a migliore la qualità del prodotto». 

L’amministratore delegato di WineTip, Federico Pedrazzi

L’amministratore delegato di WineTipFederico Pedrazzi

Federico Pedrazzi (WineTip): Sostenibile, Qualità, Giusto rapporto qualità prezzo

WineTip con l’amministratore delegato Federico Pedrazzi è convinta che il futuro del vino passi da una parola chiave prima di tutto: «Sostenibile. Si sta puntando su questo aspetto, senza fare distinzione tra un vino magari naturale o non naturale, perché lì si entra poi in un mondo troppo particolare … Ma la sostenibilità è qualcosa di importante».

Lo stand di WineTip

Lo stand di WineTip

Anche quest’azienda menziona poi la qualità: «Ci dev’essere. Adesso i produttori sono sicuramente cresciuti rispetto a un tempo. Quindi sempre molti di più fanno un vino di ottimo livello qualitativo».

Ultimo, ma non ultimo: «La terza parola potrebbe essere il giusto rapporto qualità prezzo. Fondamentale… Non vuol dire che un vino debba costare cinque o mille euro ma è ovvio che l’influenza domanda offerta fa crescere i prezzi. Alla base c’è sempre un prodotto di livello qualitativo alto».

Marco Manfrè di Zafferano presenta i suoi vini

Marco Manfrè di Zafferano presenta i suoi vini

Marco Manfrè (Zafferano distribuzione): Bolle, Mondo, Divertimento
Alla prima edizione del Salone del vino e delle bollicine c’è anche Zafferano e Marco Manfrè sottolinea: «Il bello di essere in una partenza è avere una tela bianca, puoi disegnare quello che vuoi. Il mondo del vino deve ritrovare un suo disegno».

Dentro, ci scriverebbe prima di tutto una parola: «Bolle. Perché le bolle sono un momento di festa. Un vino rosso puoi berlo a casa da solo, ma bolla è momento di festa». C’entra anche il dibattito sul low alcol? «No, per me non è legato al discorso di gradazione alcolica – assicura - Di bolla, per essere felici, ne basta un bicchiere, il concetto di alcol è relativo».

La presenza di Zafferano al Salone del Vino

La presenza di Zafferano al Salone del Vino

Zafferano conduce poi naturalmente a un’altra parola: «Mondo. Come giro… perché ogni parte del mondo ha qualcosa di diverso. Quindi non c’è una destinazione finale, c’è un punto del viaggio». E il cerchio si chiude con «divertimento – termina Marco Manfrè – Perché appunto la bolla è un momento di festa e così il viaggio».

Così si conclude anche il nostro immaginario viaggio nel futuro del vino. Non possiamo certo sapere con certezza quello che ci attenderà nei prossimi anni, ma il Salone del Vino a Identità Milano ci ha permesso di capire una cosa: i produttori sono pronti ad affrontare le sfide. E noi con loro.

(2 / fine)
La prima parte: Il futuro del vino? «Servono sostenibilità, identità, innovazione e qualità»


IG2025: Identità Future

Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina.

Marilena Lualdi, Raffaele Foglia e Salvo Ognibene

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Marilena Lualdi, Raffaele Foglia e Salvo Ognibene

Dalla Lombardia alla Sicilia, si sono incontrati lungo la “strada del vino”: accomunati dalla stessa passione, insieme a Cinzia Benzi sono l’anima della redazione vino di Identità Golose

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