22-02-2025

Davide Rampello a Identità Milano: «Celebrare gli anniversari per costruire una geografia della memoria»

Un consueto e illuminante ritorno quello del direttore artistico e regista che, dal Main Stage dell'Allianz MiCo, ci conduce dalla Parigi post-rivoluzionaria di Brillat Savarin a una Milano in costante evoluzione, alla ricerca della sua identità

Davide Rampello dal Main Stage dell'Allianz

Davide Rampello dal Main Stage dell'Allianz MiCo North Wing, inaugura ufficialmente il ricco programma della prima giornata di Identità Milano 2025

20 anni di Identità Milano. È un anniversario importante.
E in questo giorno, il primo dei 3 del Ventennale del Congresso, è necessario rimarcare l’importanza della celebrazione degli anniversari, parola che deriva da annus (anno) e vertere (volgere).

Lo fa in maniera brillante, nella sua consueta ouverture, Davide Rampello, regista e direttore artistico, dal Main Stage dell’Allianz MiCo, rammentando che «è nell’immaginario dell’uomo ritornare indietro e così, ricomporre un ricordo - ciò che passa attraverso il cuore -  e costruire una geografia della memoria».

Non è un caso, ci spiega Rampello, che tutti gli anniversari sono rappresentati da un multiplo di 5, un numero con una valenza simbolica evidente.

5, infatti, sono i pilastri della saggezza per la cultura islamica; 5 nella Bibbia sono i libri del Pentateuco e 5 rappresenta l’unione tra uomo (il maschile è 3, un numero dispari) e donna (il femminile è 2).

E arriviamo al 2025, volgendo, però lo sguardo a 200 anni fa, nel 1825, quando veniva edito il primo grande libro sul pensiero della cucina, “Fisiologia del gusto – Meditazione gastronomica” di Anthelme Brillat Savarin.

Il contesto è a dir poco unico: siamo a Parigi; Napoleone è morto da 4 anni; la rivoluzione è alle spalle, sortendo i suoi effetti. Una visione illuminista pervade la società e proprio in questo momento nasce il concetto di ristorante, quale luogo del ristoro, mentre viene a plasmarsi una concreta visione della gastronomia.

È questa l'origine della Fisiologia del gusto: l’esigenza di scarnificarlo, di andare a fondo, assieme a un chiaro desiderio di andare oltre, intepretato anche nelle arti visive, per esempio da Füssli che aveva fatto della trascendenza il motivo portante del suo immaginario.

«Ma vorrei invitarvi a riflettere: il desiderio di futuro è comprensibile, eppure ricordo che nella cultura romana fu creata una meravigliosa figura, quella di Giano, colui che per guardare al futuro, volgeva il suo sguardo al passato per creare memoria: solo così è possibile indirizzare i propri passi verso il domani».

Non a caso, quindi, il bicentenario di Savarin si avvicina all’anniversario di Identità Milano, viaggiando dalla Parigi post-rivoluzionaria a Milano: nel 2005 si inaugura la fiera di Rho; ancor prima, nel 2004, viene inaugurato il cantiere di Porta Volta che giunge a compimento 10 anni dopo, segnale di una città in completo cambiamento, alla ricerca della propria identità, alla ricerca del sè. Alla ricerca del vero. 

E arriviamo al 2015, con un appuntamento vitale per Identità Golose: Expo 2015, quando prende vita la prima galleria dell’ars culinaria che oggi ha un luogo tutto suo nell’hub di Via Romagnosi 3 a Milano, un’intuizione formidabile che ha trovato la sua attuazione nel presente. E formidabile lo è pure la celebrazione, un appuntamento con la nostra capacità di coltivare la cultura di noi stessi.


IG2025: Identità Future

Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina.

Marialuisa Iannuzzi

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Marialuisa Iannuzzi

Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, dal 2021 è redattore per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.

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