20 anni di Identità Milano. È un anniversario importante.
E in questo giorno, il primo dei 3 del Ventennale del Congresso, è necessario rimarcare l’importanza della celebrazione degli anniversari, parola che deriva da annus (anno) e vertere (volgere).
Lo fa in maniera brillante, nella sua consueta ouverture, Davide Rampello, regista e direttore artistico, dal Main Stage dell’Allianz MiCo, rammentando che «è nell’immaginario dell’uomo ritornare indietro e così, ricomporre un ricordo - ciò che passa attraverso il cuore - e costruire una geografia della memoria».
Non è un caso, ci spiega Rampello, che tutti gli anniversari sono rappresentati da un multiplo di 5, un numero con una valenza simbolica evidente.
5, infatti, sono i pilastri della saggezza per la cultura islamica; 5 nella Bibbia sono i libri del Pentateuco e 5 rappresenta l’unione tra uomo (il maschile è 3, un numero dispari) e donna (il femminile è 2).
E arriviamo al 2025, volgendo, però lo sguardo a 200 anni fa, nel 1825, quando veniva edito il primo grande libro sul pensiero della cucina, “Fisiologia del gusto – Meditazione gastronomica” di Anthelme Brillat Savarin.
Il contesto è a dir poco unico: siamo a Parigi; Napoleone è morto da 4 anni; la rivoluzione è alle spalle, sortendo i suoi effetti. Una visione illuminista pervade la società e proprio in questo momento nasce il concetto di ristorante, quale luogo del ristoro, mentre viene a plasmarsi una concreta visione della gastronomia.
È questa l'origine della Fisiologia del gusto: l’esigenza di scarnificarlo, di andare a fondo, assieme a un chiaro desiderio di andare oltre, intepretato anche nelle arti visive, per esempio da Füssli che aveva fatto della trascendenza il motivo portante del suo immaginario.
«Ma vorrei invitarvi a riflettere: il desiderio di futuro è comprensibile, eppure ricordo che nella cultura romana fu creata una meravigliosa figura, quella di Giano, colui che per guardare al futuro, volgeva il suo sguardo al passato per creare memoria: solo così è possibile indirizzare i propri passi verso il domani».
Non a caso, quindi, il bicentenario di Savarin si avvicina all’anniversario di Identità Milano, viaggiando dalla Parigi post-rivoluzionaria a Milano: nel 2005 si inaugura la fiera di Rho; ancor prima, nel 2004, viene inaugurato il cantiere di Porta Volta che giunge a compimento 10 anni dopo, segnale di una città in completo cambiamento, alla ricerca della propria identità, alla ricerca del sè. Alla ricerca del vero.
E arriviamo al 2015, con un appuntamento vitale per Identità Golose: Expo 2015, quando prende vita la prima galleria dell’ars culinaria che oggi ha un luogo tutto suo nell’hub di Via Romagnosi 3 a Milano, un’intuizione formidabile che ha trovato la sua attuazione nel presente. E formidabile lo è pure la celebrazione, un appuntamento con la nostra capacità di coltivare la cultura di noi stessi.