La Vecchia Legnano

Arriva il suggerimento giusto, «vai a Legnano, c’è una pizzeria che merita». Giusto ma impreciso: La Vecchia Legnano, questo il nome dell’insegna, non è solo pizzeria, nasconde una lunga storia, quella dei Talerico, ristoratori da generazioni, con nonna Teresina e in seguito il figlio Michele a portare avanti quello che è innanzitutto un bel ristorante di provincia, piatti invitanti di paccheri e di fritture accolti con giubilo da una clientela numerosa e affezionata.

Poi il nipote Roberto Talerico si mette in testa di studiare gli impasti, le lievitazioni, insomma di dare uno sprint maggiore al lato pizzeria dell’indirizzo. Detto fatto, ecco una dozzina di pizze tonde, “tradizionali” ma non troppo, golose, la nostra Romana (con pomodoro san marzano dell'Agro nocerino, pomodorini gialli dell'Agro nocerino, pomodorini confit, fiordilatte, fiore di cappero, olive taggiasche, acciughe del Mar Cantabrico e crema basilico) era anzi golosissima. Ma il plus è nelle pizze al padellino, disponibili solo a cena, divise a loro volte in “gourmet” e “crick crock” (stesso impasto, nel secondo caso sono ripiene). Sono deliziose perché prevedono intanto un topping pensato e realizzato con approccio da chef, quindi con attenzione all’ingrediente, agli equilibri di gusto e alle texture. La Gambero e carciofi (con gamberi rossi crudi, variazione di carciofi, fiordilatte, gel di calamansi, polvere di olive nere) è una chicca, la materia prima viene esaltata con intelligenza, la nota acida dell’agrume chiude il cerchio. La Zucca (con zucca saltata con rosmarino e salvia, fiordilatte, speck d’anatra, porcini saltati e scalogno fermentato) è perfetta, con la nota dolce della cucurbitacea che incontra la sapidità dello speck e trova magistrale armonia, porcini e scalogno a far da raffinato sottofondo gustativo.