Dry

Che bello il motto di Dry a Milano, stessa insegna per due mondi che da dieci anni procedono a braccetto: Eat - Mix - Try - Share, ovvero "mangia, miscela, assaggia e condividi" perché lì al 33 di Via Solferino la convivialità è un verbo assoluto, che lega, primi in Italia, due realtà, la pizza e i cocktail, che così vengono esaltate con un garbo e una preparazione lontana anni luce da certi cliché ormai insopportabili come l’happy hour.

Come ricordano loro stessi “Dry Milano è un luogo di contaminazione, iconico, ricercato, ma immediato”, si capisce al volo il lavoro maniacale di Edris Al Malat al bancone dei miscelati e di Lorenzo Sirabella a quello delle pizze. Tutto ebbe inizio nel 2013 e ancora oggi abbiamo come benvenuto la Focaccia con vitello tonnato e polvere di capperi che il napoletano Sirabella ha adottato come bandiera. E poi una insolita pizza Cassoeula con verza e salsiccia, all’opposto del mondo campano, o la Cinque formaggi con le castagne al miele e, ancora, la Diavola con salame affumicato. Al momento di bere, ecco il Tu vuo’ fa l’americano con il Campari al caffè o il Vintage Negroni con gin, Bitter Campari, vermut rosso e un eco di un tempo lontano, il Barolo chinato.