24-03-2024
La lezione La disobbedienza ai luoghi comuni – Qualità reale o artificiale? Uno dei talk che si sono tenuti nello Spazio Arena, a Identità Milano 2024, in collaborazione con la Fondazione Cotarella. Foto a cura di Brambilla-Serrani
«Bisogna disobbedire e noi lo facciamo in modo ‘squarciante’», esordisce Marta Cotarella, direttrice e co-founder dell’Accademia Intrecci, tra i protagonisti della lezione La disobbedienza ai luoghi comuni - Qualità reale o artificiale?, il talk che ha portato a Identità Milano 2024 un momento di confronto e dialogo stimolante e inedito, nel segno della volontà di andare oltre ai luoghi comuni, per coltivare nuovo valore, in linea con il progetto di formazione di sala promosso da Dominga, Marta ed Enrica Cotarella, che hanno deciso di unire talento e impegno per sostenere i più giovani in un percorso che plasmasse il loro futuro.
«Il progetto formativo è nato per colmare un vuoto, quando ci abbiamo pensato noi mancava nella ristorazione una scuola dedicata alla formazione di sala come l’abbiamo concepita. Ogni giorno, con la nostra visione, aggiungiamo un pezzetto di disobbedienza che crea valore aggiunto, con l’intento di anticipare i tempi». L’Accademia di Alta Formazione di Sala Intrecci nasce così nel dicembre 2017, a Castiglione in Teverina (VT), per investire sui giovani che mostrano entusiasmo, interesse, passione per il mondo dell’enogastronomia, perché accogliere e ospitare sono una forma d’arte che non possono prescindere dalla formazione, spiegano.
Insieme a Marta Cotarella, direttrice e co-founder Accademia Intrecci, sul palco anche Carmelo Troccoli, direttore Campagna Amica; Diego Scaramuzza, vice presidente Terranostra Veneto; Eleonora Masseretti, presidente Terranostra Lombardia; Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Bio; Nicolò Quarteroni, direttore Agriturismo Ferdy Wild; Franco Pepe, Pepe in Grani, e Umberto Capitanio, specialista urologo presso L’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
E ancora, Nicolò Quarteroni, direttore Agriturismo Ferdy Wild; una scoperta di Paolo Marchi che dopo averlo provato, ha sottolineato come la qualità reale si misura nei «34 anni di attività avviata da Cinzia, la signora Ferdy, alias la moglie di Ferdinando, filosofo e montanaro, durante i quali si sono aggiunte molte anime, a iniziare da quelle dei figli Nicolò e Alice, e diversi nuovi spazi tra centro benessere, cantine, caseificio, stalle per le Brune alpine e le capre orobiche, cavalli e conigli, con l’alpeggio in Val d’Inferno, dieci camere da letto e un ristorante che mi ha stupito per qualità, naturalità, originalità e fedeltà al territorio che a livello vino si identifica con la Lombardia e a livello cibo con le Alpi Orobie, uno spazio ben preciso rispetto all'intero arco alpino».
È una rivoluzione che coinvolge e riguarda tutti, che si fa disobbedienza e innovazione, oltre lo status quo e i luoghi comuni, perché come diceva Albert Einstein: «Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa».
Tutti i contenuti di Identità Milano 2024, edizione numero 19 del nostro congresso internazionale.
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A cura della redazione di Identità Golose
I protagonisti della cena di raccolta fondi a favore di Fondazione Cotarella, all’hub di via Romagnosi il 12 settembre scorso
Ada Stifani del ristorante Ada Gourmet a Perugia; Davide Boglioli, executive chef di Enrico Bartolini al Mudec di Milano; Giancarlo Perbellini da Casa Perbellini 12 Apostoli, Verona; Enrico e Roberto Cerea con Simone Finazzi, Da Vittorio a Brusaporto: i protagonisi della cena di giovedì 12 settembre a Identità Golose Milano