Una lecture solenne, mossa da un trasporto e una passione viscerale per il proprio lavoro, quella che Malena Martinez ha regalato al pubblico dell’Auditorium in occasione di Identità Milano 2024.
«Nell’estrema ricchezza e bellezza del nostro paese, denso di multicuralità – abbiamo più di cinquantacinque etnie - ciò che spesso non viene capito è la sua. Ne apprezziamo l’immensità e la biodiveristà ma riuscire a trasmettere la grandezza e il grado della sua complessità è una vera sfida. Per noi è diventata una missione, non solo lavorativa, ma di vita nel vero senso della parola».
Laureata in medicina a Lima, Malena Martinez inizia a lavorare come medico generico e ha la fortuna di seguire il proprio praticantato a Iquitos, in piena Amazzonia. Questa esperienza le è determinante tant’è che quando suo fratello Virgilio, a tre anni dall’apertura di Central, le chiede di lavorare nella ricerca e nello sviluppo degli ingredienti del Perù, la decisione è presto presa.
Nasce
Mater Iniciativa, un laboratorio di ricerca, organizzazione interdisciplinare e luogo in cui le varie interpretazioni ed espressioni culturali peruviane vengono studiate, preservate, catalogate, comunicate. «Volevamo rendere visibile qualcosa che già c’è, che già ci appartiene ma che non tutti riescono ad apprezzare. Da qui l’approccio scientifico dietro ad ogni ingrediente e processo, con l’idea di non avere confini nella ricerca, spaziando tra contesti geologici, culturali, sociali etc.» racconta.
Attraverso il lavoro di
Mater,
Pía León e
Virgilio Martinez ricevono tutte le informazioni necessarie e gli ingredienti funzionali per lavorare di creatività e tecnica. Quello che ne deriva è l’esperienza di
MIL Centre (e non ristorante), lo spazio all’interno della stessa struttura dove l’intera civiltà e cultura gastronomica peruviana vengono portate in tavola.
«Siamo a 3600 metri sopra al livello del mare e quando le persone arrivano a trovarci pensiamo a un’esperienza davvero immersiva, che abbracci tutte le attività che portiamo avanti e mostri una parte diversa del mondo in cui vivono […]
Mil è un progetto senza tempo, dove in qualche modo agiamo come protettori del passato ma estremamente connessi al presente».
Malena,
Virgilio,
Pia, hanno in qualche modo deciso di disobbedire a quanto era stato fatto finora in ambito gastronomico dandosi di contro regole precise, obiettivi, valori comuni, per portare avanti un lavoro corale che ha coinvolto nel tempo un team di persone motivate, appassionate, determinate.
Tra le prime scelte, quella di abbandonare il classico tovagliato bianco, il
glassware da fine dining e tutto quello che poteva appartenere a un codice internazionale della ristorazione ma senza essere davvero in sintonia con il contesto. Ogni materiale, ogni arredo, ogni posata o piatto, qualunque elemento funzionale all’esperienza è coerente con il territorio, la cultura, la storia del Perù. Arriva quindi ad esserci un filo conduttore per tutti i ristoranti del gruppo, una grandissima coerenza e un senso di attaccamento profondo alla propria identità.

Malena Martinez con Gabriele Zanatta, che l'ha introdotta sul palco
Da qui la decisione di agire in qualità di storytellers, sfruttando la potenza di
Mater e
MIL come piattaforme di visibilità e trasmissione di un messaggio messo a disposizione delle persone, nella speranza che possa essere colto, compreso, interiorizzato. «Pensiamo che questo possa essere il punto di partenza per una nostra, nuova, idea di fine dining che pensiamo di volere maggiormente connnessa al significato delle nostre azioni. «Dobbiamo pensare di essere attori del nostro futuro e non solo semplici servitori».