DOMINGA COTARELLA - Famiglia Cotarella
Se di cognome fai
Cotarella e sei la figlia del più celebre enologo puoi avere la strada in discesa. La risposta potrebbe essere scontata tuttavia per
Dominga nulla è scontato.
Donna tenace, intelligente, empatica, visionaria. Ha deciso di sfidare l’ovvietà e arricchire il suo sapere esplorando nuovi territori, intrecciati al mondo enogastronomico ma non privi di ostacoli da superare.
Laureata in Scienze Agrarie ha lavorato nella comunicazione del gruppo Antinori per poi tornare nell’azienda di famiglia a esplorare il mondo commerciale. Con Enrica e Marta, figlie dello zio Renzo, sorelle nell’anima, è cresciuta spartendosi un’eredità familiare con un chiaro obiettivo di ribellione costruttiva.
Nel 2017 nasce Intrecci, la scuola di formazione di sala a Castiglione in Teverina, un luogo per forgiare nel mercato del lavoro e della ristorazione “professionisti e manager “di altissimo livello. Ma non basta: il 17 aprile 2021 nasce Fondazione Cotarella. Ideata per sostenere i giovani e stili di vita dove il cibo e la natura sono centrali senza scordare la problematica dei disturbi alimentari. Dominga ha disobbedito per “cause giuste” e oggi ricopre ruoli apicali anche al di fuori delle aziende di famiglia.
MARTINO MANETTI - Montevertine
Martino è il figlio di
Sergio Manetti, vigneron illuminato, che ha saputo trasferire il suo sapere e la sua passione per il vino al suo erede.
Nato a Poggibonsi nel 1970 si è trasferito con la famiglia a Firenze, già all’età di cinque anni, per dare corso alla sua formazione scolastica. Nel 1990 decide di abbandonare gli studi universitari di Economia e Commercio per dedicarsi a Montevertine, l’azienda di famiglia a Radda in Chianti.
Una cantina conosciuta in tutto il mondo per il Pergole Torte, vino iconico, nato nel 1977, con la volontà di andare controcorrente e valorizzare un Sangiovese in purezza, rarità assoluta per quei tempi. Vini identitari pensati e prodotti contravvenendo ai disciplinari del Chianti Classico, rinunciando al bollino consortile per affermare i vini di Montevertine.
Una cantina che il padre ha saputo far conoscere attraverso le più importanti manifestazioni enoiche nazionali ed estere. Martino è stato la sua ombra per apprendere tutto il suo sapere e affinare il proprio talento. Nel novembre del 2000 la perdita di papà Sergio porta Martino alla direzione dell’azienda. Decide di ampliare la superficie vitata e la produzione senza stravolgere il passato con l’obiettivo costante di valorizzazione estrema del vitigno Sangiovese. Una ribellione che oggi lo porta ad essere tra i più celebri produttori toscani nel mondo.
WALTER MASSA - Vigneti Massa
Walter Massa è colui che ha nobilitato le
terre Derthona partendo dai vitigni che appartengono al territorio: Barbera e Timorasso. Due uve: una sottopagata e l’altra dimenticata. L’azienda fondata nel 1879 a Monleale, oggi coltiva 35 ettari di vigneti alternati come in un magico mosaico tra pesche di Volpedo, campi, prati, boschi. Qui il quartier generale Massa.
Walter possiede il fisico del disobbediente, uomo colto, intriso di passione per la viticoltura, e rispettoso dell’artigianalità dei mestieri; oltre ad avere i piedi ben piantati nella sua terra d’origine ha lucida visione sulle problematiche dell’agricoltura italiana, e cova l’illusione di avere la formula per risolverli.
Ha dovuto disobbedire molte volte per estirpare vigneti e diradare uva inseguendo il suo sogno di vigneron ribelle. Dopo la scuola enologica di Alba, torna a Monleale per valorizzare il territorio. Il Timorasso, uva autoctona con grande storia e molte problematiche produttive, è la chiave. Intervenendo con modifiche nella gestione del vigneto, in una conduzione semplice ma innovativa della cantina, e con prezzi in base ai costi e all’interesse del mercato: la scommessa è vinta. Walter non demorde e nel 1987 inizia a produrre il suo Timorasso; nel 1997 nasce il suo cru “Costa del Vento”, un successo incredibile che porta questo vino a prezzi importanti per l’epoca iniziando la sua mediazione con il tempo. Dal Timorasso escono vini che hanno bisogno di tempo per il giusto affinamento, le intuizioni di Walter sono state ripagate con un grande successo al punto che nella stesura del disciplinare di produzione della DOC Derthona, è Massa a imporre un “naturale anno di affinamento in cantina”. Atto rivoluzionario per come era concepito il vino bianco in Italia.
Da questo percorso è nato un movimento di vignaioli locali che ha contribuito a dimostrare le grandi potenzialità del territorio, e che oggi è sempre più affiancato da grandi aziende piemontesi riconosciute per affermare il Derthona Timorasso sui mercati “colti” di tutto il mondo.