Dai “non addetti ai lavori” si sente spesso borbottare che il mondo della gastronomia si prende troppo sul serio, e talvolta con ragione. Per loro, e per tutti quelli a cui piace almeno ogni tanto mangiare in maniera più easy – che si tratti di cibo da strada tradizionale, d'importazione o magari panini “zozzoni” – l'appuntamento con This Is Food, l'evento dedicato alla nuova food culture romana, alla seconda edizione è già diventato un must.
Niente chef stellati – o per lo meno non in veste ufficiale – niente elucubrazioni filosofiche, tanta sostanza con sottofondo musicale. Il 24 e 25 maggio le Officine Farneto – ormai location di punta per gli eventi che riguardano cibo, vino e birra – hanno ospitato 16 tra le novità più interessanti del panorama culinario della Capitale, più diversi punti dedicati alle libagioni alcoliche, un angolo con proposte gluten free, una kids area con corsi di cucina per bambini, showcooking di chef emergenti e dj set a rotazione per l'intero arco delle due giornate.

Grande partecipazione di pubblico alle Officine Farneto
Una variegata folla di visitatori (paganti un biglietto di 5 euro, oltre alle singole consumazioni) ha occupato gli spazi interni ed esterni delle
Officine in un'atmosfera gioiosa e rilassata, più da festival che da evento gastronomico. Famiglie con bambini, appasionati di cibo – in tutte le sue forme –, giornalisti, giovani rappresentanti delle diverse sottoculture musicali e metropolitane, professionisti in versione week end si sono radunati (affrontando anche file lunghette nei momenti di maggiore afflusso) per assaggiare le “nuove proposte” più golose della città.
Dai supplì di
Supplizio, dove
Arcangelo Dandini e
Lorenzo D'Ettorre celebrano l'incontro tra cucina colta e tradizione popolare, alle bagel dell'
Haus Garten, curioso mix tra bistrot parigino e club underground, passando per le goduriose pagnottelle farcite della
Santeria – locale modaiolo ma intrigante al Pigneto – e per le variopinte, salutari e buonissime insalate di
Aromaticus, “un po’ vivaio e un po’ bistrò” lungo la
food street monticiana di via Urbana.

Vista dall'alto dello stand di Aromaticus, macchia verde nel cuore di Rione Monti
E ancora, i poderosi hamburger di
Quarto, i crudi di pesce del
Fish Market, i gelati
do it your own di
Fantastick (no grassi idrogenati, coloranti ed edulcoranti) e i divertenti dolci “da passeggio” della
Portineria, nata dall'incontro tra un
food designer, un campione del mondo di pasticceria juniores e un’esperta di
food management. E lo
street food slow di
Ciao Checca, i piatti fusion di
Zoc e quelli “tra tradizione e innovazione” di
Mavi, i fritti gourmet dell'
Ape Romeo Fish'n'Chicks, le polpette di bollito di
Bancovino, vini e birre del
Porto Fluviale e cocktail della
Cantina Ripagrande.
Chi è riuscito ad assaggiare tutto o almeno un po' di ogni cosa ha tutta la nostra stima. Organizzare eventi legati al cibo non sarà certo l'idea più originale del secolo ma ai ragazzi di
Snob Production - agenzia che ha saputo affiancare alla notevole esperienza legata al mondo della musica e della
street culture anche quella nel food – vanno dati diversi meriti: da quello di aver saputo monitorare e scandagliare le novità più interessanti tra il fiorire di “nuove aperture” capitoline (requisito essenziale, non aver partecipato lo scorso anno e possibilmente aver alzato da poco la saracinesca) a quello di aver fatto incontrare il “popolo della notte” e quello della tavola, mettendo per una volta tutti d'accordo.