segue dalla prima parte
Il Venerdì è stato il giorno di Satra. Una viuzza seminascosta eppure centralissima e un luogo delizioso, nel centro storico di Scicli, a due passi dalla chiesa di San Giovanni e dal Municipio (e dalla sua scalinata montalbaniana). Anche qui, i soliti ingredienti tipicamente siciiani: gentilezza, disponibilità, accoglienza, materia prima, passione. Cucina moderna ma rispettosa della tradizione, carta dei vini contenuta ma bastevole. Ed eccoci, allora, a ricordare il profumato Macco di fave con quenelle di ricotta, fiori di zucca, finocchietto selvatico e fritturina di calamari, l’Uovo croccante con caciocavallo, guanciale di maiale nero dei Nebrodi, salsa alla menta, purea di pomodoro, patate e basilico (un po' meno convincente), i Ravioli di ricotta ammaccata e calamaretti fritti, il Calamaro ripieno con mollicata ricca, carciofi e spinaci, la Lampuga panata con zucca spinosa “a stimpirata” con lippia polystachya e “caturro” fritto.

L’insalata assoluta del Caffè Sicilia di Noto (Siracusa) di Corrado Assenza: sorbetto al pomodoro con cuore di gelato al cipollotto (foto Passione Gourmet)
Il sabato è stato poi il giorno della magica Noto, di
Corrado Assenza e di un aperitivo al
Caffè Sicilia, aperitivo premeditato, lungo e rinforzato (chiesto una settimana prima, però, perchè questa è una – grandissima! - pasticceria), al punto da trasformarsi in un vero e proprio pranzo. Dopo aver fatto la spesa appositamente per noi (8),
Corrado ha preparato una serie di assaggi dentro ai quali abbiamo trovato le lenticchie, le fave e la borraggine, la ricotta ovina e quella vaccina, il cavolfiore e la pasta, il gambero e lo zafferano e la mandorla, le alici, le arance e il finocchietto, le cozze, le patate, la frittata, i carciofi e il pecorino, in un delicato festival del gusto, dei profumi, dei sapori, della terra e del mare, fatto di semplicità, amore, leggerezza. Il tutto accompagnato da un brut siciliano dell’azienda
Mozo e chiuso dalla cassatina siciliana, autentico, inarrivabile capolavoro di bontà, leggerezza ed eleganza.
L’ultima colazione sciclitana, all’
Hotel Novecento (il miele di carrubo e i formaggi siciliani, la spremuta fresca e le scorze di arancia candite, le torte fatte in casa e il buon pane) è stata come sempre un pieno di energia e amicizia, di cortesia e disponibilità da parte della proprietaria (
Donatella, una signora padovana che da 35 anni – anche qui, questioni di cuore – vive in questa deliziosa cittadina) come del personale. Quello che ci voleva per render meno doloroso l’addio (arrivederci, a Dio piacendo) a questa terra fantastica.

L'hotel Novecento a Scicli (Ragusa)
Siamo tornati a casa pieni di facce e sapori, un cerchio magico che ci ha portato a scoprire che
Rita Russotto (la chef del
Satra) è l’ex moglie di
Ciccio Sultano; che l’attuale compagna del grande chef bistellato di Ragusa (
Gabriella, bravissima coordinatrice dell’accoglienza in sala) è la sorella dell’
Antonio di cui sopra (quello del
Consiglio di Sicilia). Il quale
Antonio è compagno di scorribande motociclistiche del simpaticissimo ragazzo che troverete a coccolarvi al mattino nella sala colazioni del
Novecento; e che, infine, la spettacolare pianta grassa che ti colpisce all’uscita del
Consiglio di Sicilia era stata piantata dieci anni fa dalla signora padovana di cui sopra che, appena sposata, abitava proprio in quel palazzo. Poi uno dice le coincidenze.
2. fine